Casa famiglia si trasforma in un incubo: ragazzini presi a calci e privati del cibo

Nuovi aggiornamenti sulla spiacevole vicenda che ha coinvolto 12 minori di una casa famiglia, i quali avrebbero subito svariati maltrattamenti

Ieri, al Tribunale di Frosinone, si è tenuta un’altra udienza per il caso dei minori maltrattati nella casa famiglia “Il Monello” di Monte San Giovanni Campano (Frosinone). In totale sono otto le persone indagate, che ora rischiano di andare a processo per maltrattamento a minori.

Ragazzini abusati, Notizie.com

Privazioni di ogni genere, violenza fisica con pugni e calci e altre atrocità sono state somministrate ai minori all’interno dell’istituto, che in tutto sembrerebbero essere 12 ragazzini che vanno dai 12 ai 17 anni.   Alcuni di questi giunti nell’istituto per ragioni familiari, altri per il coinvolgimento in alcuni reati, ma nessuno che si potesse aspettare un trattamento di tale disumanità. 

Un racconto da brividi

A quanto pare, la gestione di questi giovani adolescenti problematici, avrebbe portato inizialmente all’utilizzo di violenza per placare gli animi, con una successiva degenerazione in pratiche di vera e propria tortura fisica e mentale. Questa la tesi del procuratore Barbara Trotta che ora ha chiesto al giudice un rinvio a giudizio. 

La casa famiglia “il monello”, Notizie.com

Il tutto sarebbe avvenuto nel 2017 e la degenerazione del trattamento dei giovanissimi ospiti della struttura avrebbe spinto il tutore e i genitori di uno dei minorenni a sporgere denuncia ai carabinieri di Civitavecchia. Da quel momento in poi, la squadra mobile di Frosinone ha ascoltato le testimonianze dirette delle vittime: sbattutti contro i mobili, tirati per i capelli, presi a calci e a pugni, i giovanissimi hanno vissuto momenti di grave disagio psicofisico. Ogni ordine non rispettato, causava immediatamente l’utilizzo della forza da parte degli adulti ora indagati, fino a degenerare in episodi raccapriccianti.

I maltrattamenti più gravi

Ai ragazzi meno gestibili, infatti, toccavano le pene più dolorose. Secondo le testimonianze, gli operatori della struttura avrebbero addirittura legato una ragazza per rendere più agevole le successive percosse; un ragazzo sarebbe stato colpito con delle bottiglie di plastica riempite d’acqua; ad un’altro sarebbe stato negato il cibo e, quando uno di questi ha denunciato alla madre queste pratiche, sarebbe stato costretto a dormire con il materasso per terra. Disperate, alcune delle 12 vittime avrebbero persino tentato la fuga, ma soltanto a pochi sarebbe riuscita l’evasione.

Squadra mobile polizia, Notizie.com

Gli imputati non hanno ancora confessato e stanno proseguendo, insieme ai propri avvocati Enrico Pavia e Carmine Polselli, nel sostenere la propria completa innocenza. La difesa insisterebbe nell’affermare che, le accuse dei minori, provengono da un malcontento causato dalla denuncia di un operatore aggredito da un ragazzo ospite della struttura. Anche la responsabile è stata accusata per omesso controllo della condotta vigente nella propria struttura. Adesso, l’appuntamento in aula è fissato per Novembre.

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