Aveva rinunciato al patteggiamento per l’inchiesta sugli stipendi e anche un po’ a sorpresa decide di rivolgersi al tribunale amministrativo nell’ultimo giorno utile
All’attacco e quel che succede, succede. L’ex presidente della Juventus Andrea Agnelli non ci sta a lasciar andare tutto come sta andando e decide di non arrendersi e andare avanti a testa bassa. L’ex massimo dirigente della società bianconera ha deciso di depositare un ricorso presso al Tar e l’ha fatto contro la decisione del Collegio di garanzia dello Sport del Coni, che per lui soltanto ha deciso di infliggergli una squalifica di due anni per la vicenda legata alle plusvalenze.
La cosa curiosa è che proprio nella giornata odierna, ovvero il 19 giugno del 2023, scadevano i termini per poter presentare un appello alla giustizia amministrativa. Una decisione forte e anche consapevole, visto che era l’unico che non aveva patteggiato nel caso dell’inchiesta legata agli stipendi.
Andrea Agnelli ci ha pensato e alla fine ha deciso di affondare il colpo
Una decisione che aveva fatto pensare ai più, anche se la forte sensazione è che la sua fosse quasi teleguidata per far apparire che potesse essere l’unico a prendersi la colpa, anche per il tipo di ruolo che ricopriva e soprattutto il nome che ha. A guidare il team di legali di Andrea Agnelli in questo ambito sarà l’avvocato Vittorio Angiolini.
Da non dimenticare che le motivazioni delle decisioni in merito al caso plusvalenze diffuse dalla Corte Federale d’Appello avevano fatto capire in una nota ben precisa che i dieci punti di penalizzazione erano stati tolti in base alle responsabilità dei dirigenti: di questi, per l’ex presidente della Juve, da alcuni conti effettuati, ne sono stati contati tre, con ai 24 mesi di inibizione perché in quel momento lo stesso Andrea Agnelli ricopriva il ruolo più importante, ovvero quello di “Presidente del CdA e legale rappresentante della società”.