Un pregiudicato è stato ucciso, settimane fa, sotto la sua abitazione con numerosi colpi di arma da fuoco. Possibile svolta nelle indagini, scattano gli arresti
Possibile svolta in merito all’omicidio che ha visto come vittima un pregiudicato Il tutto accadde il 26 maggio scorso quando Cosimo Nardelli venne raggiunto da alcuni killer che lo uccisero sotto la sua abitazione a suon di colpi di arma da fuoco, In merito a quanto accaduto ci sono stati degli importanti passi in avanti da parte della giustizia che ha arrestato quattro persone. Le accuse nei loro confronti sono gravissime visto che si parla, appunto, di omicidio. Secondo quanto riportato da alcune fonti locali pare che gli aggressori in questioni siano tutti di Taranto.
Questo è quello che ha annunciato la polizia di Stato che non ha mai smesso di lavorare in merito a questa vicenda. Non è finita qui visto che, almeno due delle persone arrestate (oltre ad un altro indagato di origine straniera) sono responsabili anche di un altro tentato omicidio, ovvero quello di Cristian Troia in piazza Pio XII. Quest’ultimo aggredito tra la notte del 12 e 13 aprile. Tornando a Nardelli ricordiamo che venne ucciso dopo aver parcheggiato lo scooter sotto casa in via Cugini. Dodici colpi di pistola: questo il terribile bilancio dei proiettili che hanno posto, per sempre, la parola “fine” alla sua vita. Cinque di questi raggiunsero la zona dell’addome e del torace.
Taranto, omicidio Cosimo Nardelli: quattro persone arrestate
Dalle prime ore dell’alba gli agenti della Polizia di Stato stanno procedendo al fermo di indiziato di delitto che è stato emesso dalla Procura Distrettuale di Lecce ed anche alla Procura della repubblica di Taranto nei confronti di queste quattro persone. Nardelli, a quanto pare, era ritornato in libertà dopo che aveva trascorso 17 anni in carcere per l’uccisione di Alessandro Cimoli.
Un episodio che si verificò nelle campagne di Faggiano alla fine dell’agosto del 2005. Non è da escludere che si sia trattato di una rivendicazione oppure per altri motivi. Anche su questo le forze dell’ordine stanno continuando con le loro indagini.
