Mourinho non ci sta e prende una dura decisione nei confronti dell’Uefa. Ecco cosa ha scritto in una lettera il tecnico della Roma.
Tra Mourinho e l’Uefa è ormai guerra aperta. Dopo le quattro giornate di squalifica per quanto successo al termine della finale contro il Siviglia, il tecnico portoghese ha deciso con una lettera di tirarsi indietro da un incarico che lo stesso vertice del calcio europeo gli aveva assegnato nei mesi scorsi.
Come riportato da La Gazzetta dello Sport, infatti, Mourinho ha comunicato a Boban la volontà di abbandonare con effetto immediato l’organico voluto da Boban per migliorare l’universo calcistico. Il tecnico portoghese, quindi, ha deciso di non far più parte dell’Uefa Football Board. Una scelta strettamente legata alla tensione che si è venuta a creare nei mesi scorsi dopo i fatti di Budapest. Vedremo se in futuro ci sarà un chiarimento oppure la tensione tra il tecnico e i vertici del calcio europeo continua ad essere importante.
Mourinho-Uefa, è rottura: la decisione del portoghese
La decisione di Mourinho rappresenta una vera e propria rottura tra il tecnico portoghese e l’Uefa. Per l’allenatore della Roma attualmente non esistono le condizioni per proseguire il rapporto di collaborazione. Un passo indietro che sembra confermare il fatto che, almeno per il momento, lo Special One non sembra essere intenzionato ad abbassare i toni.
Ora il periodo di riposo potrebbe un po’ calmare gli animi e magari da settembre Mou cambierà ancora una volta la sua posizione. Ma per adesso il portoghese è irremovibile e possiamo dire che il suo rapporto con l’Uefa non è più come quello di una volta.
Mourinho, pronto il ricorso contro le quattro giornate di squalifica
Un primo segnale di pace tra le due parte potrebbe arrivare magari con uno ‘sconto’ della squalifica di quattro giornate. Per il momento sia l’Uefa che Mourinho non sembrano avere intenzione di fare passi indietro e, proprio per questo motivo, il tecnico portoghese ha deciso di presentare ricorso.
Una decisione destinata ad alimentare oppure placare la tensione tra Roma e Nyon. Per il momento la situazione non è semplice e vedremo cosa accadrà nelle prossime settimane.
