“Non ritengo che ci sia bisogno di mettersi in mano a Fondi stranieri e a soggetti stranieri anche perché 600.000 italiani nei giorni scorsi hanno sottoscritto i buoni del tesoro per più di 18 miliardi di euro”. Matteo Salvini non cambia idea e dice ancora no al Mes. “Maggioranza e governo non sono nel pallone, ma proprio nel panico”. Lo dichiara in esclusiva a Notizie.com Riccardo Magi, segretario di +Europa
Il caso politico del momento dentro la maggioranza non accenna a sgonfiarsi. Anzi, con le dichiarazioni del vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini, arrivate a margine di un evento elettorale in Molise, il tema Mes rischia di esplodere con maggior vigore.
“L’Italia è il Paese europeo che sta crescendo di più. Non ritengo che ci sia bisogno di mettersi in mano a Fondi stranieri e a soggetti stranieri anche perché 600.000 italiani nei giorni scorsi hanno sottoscritto i buoni del tesoro per più di 18 miliardi di euro: Quindi io preferisco che le infrastrutture italiane, le scuole italiane vengano costruite chiedendo i soldi agli italiani e così il debito rimane italiano”. Salvini dunque non cambia idea, e ribadisce la sua posizione contraria al fondo Salva Stati.
Su cosa si sta “incartando” in questo momento la maggioranza secondo la lettura che ne danno le opposizioni? E cosa è chiamato a decidere il Parlamento? La scelta non riguarda se accedere o meno al Mes, ma ratificare la riforma del fondo Salva Stati, che tutti gli altri Stati dell’Eurozona hanno già approvato. L’accesso al Mes, però, avviene solo se ci sono importanti difficoltà finanziare. Dettaglio, non da poco, che proprio oggi ha voluto ricordare e sottolineare un altro importante esponente della Lega, governatore della Regione Friuli Venezia Giulia e presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga: “Non ideologizziamo, è importante fare una distinzione: ratificare la riforma del Mes non significa utilizzare il Mes, non sono la stessa cosa”.
Mes, Salvini dice di nuovo no. Magi (+Europa) a Notizie.com: “Maggioranza e governo nel panico”
Il caso politico in seno alla maggioranza, non nasce di certo oggi però. Perchè a “dividere” oltre le posizioni distanti che si rincorrono da quando il dibattito sul Mes è arrivato anche nel nostro Paese, ecco che proprio tre giorni fa il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha invece espresso parere favorevole alla ratifica dello strumento, con una lettera firmata dal capo di Gabinetto del ministero dello stesso ministro dell’Economia, inviata alla Commissione Esteri della Camera: nessun rischio nella ratifica, semmai vantaggi per l’Italia. In sintesi questo il contenuto della lettera. “Se Giorgetti ha fatto uscire quella nota, vuol dire che tutto sommato è in sintonia col suo capo di Gabinetto…“. Ci ha detto in esclusiva oggi il segretario di + Europa Riccardo Magi.
Segretario Magi, lei sul tema Mes e sulle attuali “fibrillazioni” di maggioranza ha emesso una nota piuttosto dura. Ha espressamente detto: “Il complottismo antieuropeo di Giorgia Meloni e della maggioranza di governo rischia di essere un flagello per i risparmi degli italiani. La mancata ratifica del Mes vorrebbe dire esporre i nostri titoli di stato qualora si verifichi una recessioni nella zona euro; titoli di stato su cui gli italiani negli ultimi mesi hanno investito miliardi, e quindi mettere a rischio i soldi delle famiglie e dei lavoratori”.
“Stiamo assistendo ad una pantomima politica del governo molto seria e molto grave. Per anni abbiamo ascoltato bugie da parte di Lega, Fratelli d’Italia e Meloni, bugie che hanno rappresentato un inganno per gli italiani. E quando questo castello è caduto attraverso la nota del capo di Gabinetto del ministro Giorgetti, i nodi sono venuti al pettine”.
Ieri la commissione Esteri della Camera ha approvato il testo base del disegno di legge di ratifica del Mes, in assenza di tutti i deputati della maggioranza. A votarlo i deputati di Pd, Iv e Azione e Avs. M5s si è astenuto.
“Non vale quello che ha cercato di fare ieri il centrodestra. Fatto, per quello che posso dire in base alla mia esperienza, che non si era mai verificato…Voglio inoltre dire, tornando alla nota del capo di Gabinetto, che il Mes non costituisce un rischio e che semmai ratificarlo è un vantaggio e genera fiducia, soprattutto per un Paese come il nostro che è il più esposto per debito pubblico. Quindi quella nota è stata un fatto rivelatore per il governo”.
Ma tornando a ieri, la maggioranza non presentandosi in commissione ha sposato una precisa strategia secondo lei?
“Quella di perdere tempo intende? Io credo invece che la maggioranza e governo non siano nel pallone, ma proprio nel panico. Quella assunta ieri non è strategia, ma ammissione di debolezza. Certo proveranno a rimandare il testo dopo agosto, ma arrivare a settembre sarebbe un danno. L’Italia è l’ultimo Paese che manca per la ratifica. E’ come se stessimo mettendo un veto al Mes…Rischiamo in questo modo l’isolamento a livello internazionale. Ieri non si è verificato un inciampo, stiamo assistendo in realtà ad un vulnus dentro la maggioranza”.
Come si esce da questa situazione? Cosa potrebbe accadere?
“Potrebbero metterci una pezzetta, ratificando e approvando un documento politico in cui si dice che si approva il Mes ma non lo si usa…che poi, chi glielo ha chiesto alla maggioranza di usarlo? E’ una excusatio non petita”.