Caos che vede come protagonista Daniela Santanché, il suo ex maestro Paolo Cirino Pomicino non gliele manda a dire in una intervista rilasciata al quotidiano “La Repubblica”
In questa settimana, in ambito politico, non si è potuto non parlare della vicenda che ha visto come protagonista Daniela Santanché. L’attuale ministro per il Turismo è stata oggetto di critiche dopo un servizio mandato in onda da parte della trasmissione della Rai ‘Report‘. Tanto è vero che l’opposizione ha chiesto immediatamente le sue dimissioni. La risposta, dopo la messa in onda dello stesso, da parte del ministro non si è fatta attendere ed è pronta a querelare la trasmissione, colpevole di aver dichiarato il “falso”. In merito a questa vicenda, però, ha voluto esprimere il proprio pensiero uno che la Santanché la conosce benissimo. Anzi, è stato addirittura un suo maestro.
Anche se, nonostante queste ultime voci che la riguardano, sta provando molta delusione. Stiamo parlando di Paolo Cirino Pomicino che ne ha parlato in una lunga intervista rilasciata al quotidiano “La Repubblica“. Non è affatto un mistero che, a quanto pare, le sue aziende di proprietà hanno creato non pochi casini. Con azionisti, dipendenti e fornitori. Non è mancata la compassione da parte sua in questa situazione antipatica in cui si ritrova, nonostante non si parlino più da anni. Quando gli è stato chiesto se fosse necessario che si dimetta dal suo ruolo la risposta non si è fatta assolutamente attendere.
“Ogni epoca ha i suoi criteri. Nella Prima Repubblica ci si dimetteva anche per responsabilità oggettive e non personali. Quando fuggì Herbert Kappler il ministro della Difesa Vito Lattanzio si dimise. Stento a credere a quello che ho visto e sentito, anche se testimoniato e documentato. Se posso dare un ultimo consiglio non richiesto spero Daniela si dimetta mettendo così nelle sue mani la propria dignità e quella del suo partito“.
Caos Santanché, Cirino Pomicino: “Non conosce nessuna vergogna”
Un rapporto conoscitivo, quello tra i due, nato negli anni ’80. In primis conobbe il marito Paolo Santanché, noto chirurgo, per risolvere un problema alla figlia. Poi la frequentazione, le vacanze insieme. Poi le ha parlato della sua passione per la politica: “Si dichiarava fascista. Non mi faceva impressione. Pensavo avesse passione sincera per la politica, invece è una specialista del marketing“. Grazie a lui conobbe Andreotti e Berlusconi. Nel ’99 vinse le provinciali a Milano: “La consigliavo, le scrissi anche un discorso per un congresso di Alleanza nazionale, contro le quote rosa“.
Nel 2001 l’elezione alla Camera nelle liste di An. Sulle ambizioni della Santanché ha rivelato: “Vi racconto una cosa che con la politica non c’entra. Negli anni ’90 organizzò un concorso di cucina e mi invitò a far parte della giuria. Assaggiai un piatto e dissi che era una schifezza. Santanchè mi diede un cazzotto dietro la schiena: stai zitto che è il mio piatto. Sa chi vinse? Lei. Fece consegnare il premio al compagno Mazzaro, il quale dopo la cerimonia mi disse: la tua amica non conosce la vergogna. Mi pare la frase che meglio la descrive“.