Il 23 Giugno del 1989 Tim Burton iniziò inconsapevolmente l’era dei cinecomic con la distribuzione del primo Batman.
Sono passati ormai 34 anni dall’uscita di uno dei film più rappresentativi della storia del cinema, che ha caratterizzato una generazione intera e, soprattutto, un modo di produrre e concepire il cinefumetto per il grande pubblico.
Batman, la pellicola che inserisce Tim Burton nel mondo del cavaliere oscuro, è considerato uno dei prodotti audiovisivi più significativi del genere, avendo di fatto dato vita a molti degli stilemi riscontrabili nei successivi cinecomic.
Il primo resta il migliore?
Ciò che rende la pellicola un autentico capolavoro è lo straripante impianto scenografico di Gotham, che diviene un costante comprimario, capace di comunicare più degli stessi dialoghi. Una città sporca, corrotta e oscura. Caratteristiche perfettamente compatibili con la rinomata matrice stilistica di Burton che, attraverso la regia, esprime la dirompente potenza dei suoi personaggi ed esaspera all’inverosimile la componente gotica dei fumetti. In merito ai personaggi, viene per la prima volta definito un concetto che, nel cinema ispirato ai supereroi, sarà ricorrente e di grande successo, ovvero la grande profondità e importanza riservata alla scrittura dei villain (i cattivi), i quali, in certi casi, rischieranno concretamente di primeggiare, a scapito del protagonista.
E’ senza dubbio il caso di quel fantastico Jack Nicholson, nei panni di Joker, realmente preponderante sullo schermo, a causa di un carisma, sia da parte dell’interprete, che del personaggio, difficilmente ripetibili. Il tutto intriso di concetti estremamente ben congegnati e finemente inseriti nell’intreccio, come le trame del potere e della politica o l’importanza dei mass media nella raffinata lotta tra Batman e Joker. Il vero miracolo di Burton consiste nell’aver estrapolato un vero e proprio film d’autore da un cinefumetto per le masse. Nel 1989 Batman non è semplicemente un Blockbuster per ragazzini appassionati dell’uomo pipistrello, ma diviene in breve tempo esponente di un nuovo genere, che nei successivi 35 anni avrebbe dominato il mercato della cinematografia mondiale.
Pochi anni dopo, nel 1992, Burton si sarebbe ripetuto con Batman Returns, che tuttora, dopo decine di cinecomic usciti, viene considerato da molti come il punto più alto mai raggiunto dal genere. In quel caso la totale anarchia della città, incrementata dal pinguino e i suoi uomini, spinse il grottesco a livelli estremi, in un terreno dove solo un grande maestro come Burton poteva trovare coerenza, ottenendo una vigorosa forza espressiva, immune allo scorrere del tempo.
