Il generale che ha diretto l’intelligence americana e ha avuto nella sua carriera ruoli e situazioni molto delicate parla di una persona che conosce bene
“Forse Prigozhin ha trovato una via d’uscita“. Tutti i movimenti della truppa legata a Wagner li ha seguiti anche il generale David Petraeus, ex capo della Cia, dall’inizio fino al termine con lo stop e la retromarcia per Mosca. Una riflessione fatta da Petraeus è d’obbligo vista la sua esperienza nel campo dell’intelligence e sui tanti tentati golpe che ha visto (forse istruito?) nella sua carriera. E risponde così a Cor Sera: «Ricordate la vecchia frase (di Napoleone, ndr ): se inizi a prendere Vienna, prendila? Qui credo che le avanguardie del gruppo fossero a 60-90 minuti di distanza”.
Una vicenda che ha sorpreso l’ex direttore della Cia. Non credeva che Prigozhin potesse spingersi così in avanti e in modo così spacciato, anche perché nessuno aveva mai sfidato Putin in questo modo così diretto: “Meno di 5.000, ma stavo tenendo d’occhio le reazioni di tutte le forze di sicurezza per vedere se restavano fedeli a Putin: l’esercito, l’aviazione, le forze speciali, la guardia nazionale Rosgvardiya, l’Fsb, le forze del ministero dell’Interno, del Cremlino e i ceceni, insomma l’insieme di elementi controllati dai siloviki , i leader dell’establishment della sicurezza. Se alcuni di loro avessero appoggiato il gruppo Wagner, si sarebbe scatenata una vera guerra civile”.
“Si stava giocando tutto ma sembra che abbia esitato”
Secondo Petraeus la situazione a Mosca è “molto confusa“. Ma, secondo l’ex direttore dela Cia, lo stesso Prigozhin può essersi “spaventato e si è reso conto che aveva costretto Putin a dirigere tutte le forze contro di lui”. E’ stata una sorpresa per il funzionario americano questo atteggiamento da parte di Prigozhin, anche perché in passato “è stato molto attento a non criticare mai Putin direttamente, si è sempre scagliato contro Shoigu, Gerasimov e gli oligarchi, ma stavolta ha minacciato Putin”. E questo l’ex direttore della Cia proprio non lo credeva
“Si stava giocando tutto ma sembra che abbia esitato». Il riferimento di Petraeus p chiaro, anche perché adesso sono tutti curiosi di vedere che cosa accadrà sullo scenario di guerra: una rivolta o una messa in scena quasi tutto calcolato, ma secondo l‘ex direttore della Cia non la vede così: “È chiaro che questa è una grossa distrazione per le forze russe. La mia speranza è che sia una distrazione tale che nel distretto militare sud che comanda le forze per le province nelle quali avviene la controffensiva possa crearsi un’opportunità.