Crosetto: “Mosca butta ancora le bombe e noi stiamo con l’Ucraina”

Parla in una lunga intervista il ministro della Difesa che cerca di spiegare le posizioni del governo italiano sulla guerra

Il tentativo di marciare su Mosca da parte della brigata Wagner ha sorpreso anche Guido Crosetto che conosce bene l’ambiente militare e la situazione incandescente che c’è in Russia. La ritirata e tutto quello che sta succedendo sta tenendo il mondo con il fiato sospeso, tanto che il Ministro della Difesa italiano cerca di spiegarla così al Cor Sera: “È il sismografo di una guerra interna, di lotte intestine, di un establishment in ebollizione che si ritaglia spazi di potere anche personale, mostra anche una evidente debolezza di Putin”.

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Il ministro della difesa Guido Crosetto (Ansa Notizie.com)

Questo non significa che stia cambiando qualcosa in maniera incredibile e rapida anzi secondo il ministro della difesa italiano non è che ci si possa tanto illudere da quanto sta capitano in Russia: “Sul fronte occidentale non è cambiato nulla. La Russia continua a lanciare missili: lo ha fatto anche sabato. Questo e non solo questo significa che dobbiamo restare a fianco di Kiev, ma accanto all’aiuto serve sempre, e sempre di più, la ricerca di una via d’uscita diplomatica“. L’Italia la sua parte la continuerà a fare senza problemi, dialogando con i suoi alleati e cercando di intraprendere la via della pace, ma stando sempre dalla parte degli ucraini.

Sul caso Santanchè avvisa: “Solo opera di sciacalli”

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Il ministro della Difesa, Guido Crosetto e del presidente dell’Ice, Matteo Zoppas, al Salon International de l’Aéronautique et de l’Espace a Parigi (Ansa Notizie.com)

Non solo la guerra e la faccenda Putin-Prigozhin, Guido Crosetto parla anche della situazione politica in Italia e parte dal Mes, un argomento che rischia di creare qualche problema di troppo alla maggioranza, sul quale “bisogna ragionare con una parola d’ordine: pragmatismo” e dice di fidarsi tanto del ministro dell’Economia Giorgetti: “È il migliore che abbiamo per seguire questo e altri delicati dossier. Tocca a lui indicare la strada migliore“.

Sul caso Santanché ci va giù pesante e non ammette deroghe, tanto che pure lui aspetta che la ministra riferisca in Parlamento: “Anche stavolta ho la netta impressione che una parte di soggetti istituzionali che dovrebbero occuparsi d’altro, utilizzino tivù e giornali con fini ben precisi. E agli sciacalli dico: stiano attenti, perché da qualche parte c’è un dossier che aspetta anche voi…“.

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