Emergono nuovi inquietanti risvolti sul rapimento di Kata. La fuga sarebbe stata aiutata da un passaggio segreto e un percorso sotterraneo.
Lo scorso 10 giugno avvenne l’inquietante rapimento di Kata, una bambina di 5 anni, nel quartiere di San Jacopino a Firenze e adesso emergono delle novità sul possibile svolgimento dell’accaduto.
Kata viveva con la sua famiglia da 5 anni nell’ex Hotel Astor, un albergo occupato, introno al quale si stanno svolgendo le indagini per comprendere meglio la dinamica del rapimento.
Il buco tra i cortili e il passaggio sotterraneo
Nelle ultime ore sono stati individuati dei passaggi tra l’hotel occupato e il condominio del palazzo adiacente, che verosimilmente potrebbero essere stati utilizzati per evitare di essere individuati durante il sequestro. La trasmissione Morning News ha portato le proprie telecamere sul posto e, dalle riprese, è possibile osservare con evidenza un passaggio occulto tra l’albergo e il cortile del condominio vicino, grazie al quale la fuga sarebbe stata realmente semplificata. Difatti, le telecamere presenti in strada, avrebbero impedito di fuggire senza la minima traccia e sembrerebbe esattamente ciò che i rapitori hanno fatto, almeno dalle riprese raccolte fino ad adesso.
Inoltre, il passaggio tra i due stabili apparirebbe proprio come un pertugio concepito appositamente per l’operazione, poiché formato da un piccolo buco tra i due cortili e una rete forata per il passaggio di un uomo. Adesso gli inquirenti stanno rivolgendo le proprie attenzioni sul condominio su cui sfocia il passaggio, per raccogliere informazioni e comprendere ulteriormente il contesto precedente al triste avvenimento. Difatti, si sospetta addirittura che nel condominio incriminato possa esserci un complice silenzioso, che abbia facilitato le operazioni della fuga e abbia concepito il passaggio nascosto. Oltre al passaggio dall’hotel al condominio adiacente, pare che ci fosse anche un percorso sotterraneo che portava dalle cantine del palazzo accanto all’albergo, ad un panificio chiuso da anni. Secondo gli investigatori, il panificio potrebbe essere stato utilizzato come base di appoggio iniziale per rendere la fuga ancor più agevole.