Il ministro del Turismo, al centro delle polemiche, ha mostrato sorrisi ma è furibonda per quello che è successo alla Camera: “Non devo un euro a nessuno, spiegherò ogni cosa”
Una calma “oxfordiana“, sorrisi a tutti e quel “hanno fatto bene” a mostrare a tutti che per lei, quell’ordine del giorno votato anche dalla maggioranza che la riguardava, a lei, nonostante tutto, andava bene. Anzi, ci mancava poco che pubblicamente dicesse che “è giusto così, ci mancherebbe”. In realtà, lontano da microfoni e telecamere, Daniela Santanché, è furiosa e delusa per quanto è accaduto. In pubblico: “Se mi hanno mollata? Ma figuriamoci, non esiste”. In privato, e dopo verifiche fatte con telefonate frenetiche e chat whatsapp con i suoi e non, quasi un sospiro di sollievo perché proprio non se l’aspettava quel via libera all’ordine del giorno presentato dal Pd.
E così ecco la giustificazione che la fa stare un po’ più tranquilla: “È stato un errore, un banalissimo errore. I deputati che hanno votato a favore avevano letto solo la premessa e non il dispositivo intero…“. Sarà, ma è altrettanto vero che, se fosse così, non è che ci sarebbe da stare così tanto sereni davanti a deputati che non leggono per intero un ordine del giorno, dal più importante al più banale che sia. Non sono lì per questo? Non è anche questo il loro lavoro: prima di votare qualsiasi cosa leggere ed essere bene informati su cosa si va a decidere? Un banalissimo errore, dice il Ministro, anche se allo stesso tempo, un ministro della Repubblica, davanti a una cosa simile, dovrebbe parlare di errore grave, non di banalissimo errore. Ma tant’è.
“E’ stato un banalissimo errore, in diversi non hanno letto per intero l’ordine del giorno…”
La Santanché, una volta uscita, dispensando sorrisi a tutti e mostrando una certa serenità, prova a spiegare e ad andare nello specifico, cercando di spiegare ai cronisti cosa è successo sul dispositivo parlamentare che parla anche (e soprattutto) della sua Visibilia srl: “Basta vedere come sono andate le votazioni, i deputati che avevano letto l’intero testo certo non lo hanno votato“. Per dar manforte alla tesi del Ministro del Turismo, in diversi si sarebbero anche scusati direttamente, tanto che, a riguardo, sostiene il CorSera, fin dentro Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni in persona “si è arrabbiata parecchio” per questo pastrocchio. E non è la prima volta.
La Santanchè è stata chiamata per le scuse di rito anche dal ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani e dalla sottosegretaria Maria Teresa Bellucci, una di quelle che ha dato il parere favorevole del governo all’odg incriminato. Ma lei, il ministro in persona, a chi le chiedeva un commento, ribadiva: “Hanno fatto bene, sono d’accordo. Mi sembra giusto che il governo faccia la sua parte“. Eppure il 5 luglio sarà in aula al Senato per chiarire ogni cosa, ma dall’interno qualcuno la attacca: “Quando verrò al Senato mercoledì non avrò problemi. Io non devo un euro a nessuno, neanche allo Stato“. La parte succosa, quella vera lontana dai microfoni, la racconta il CorSera che riporta lo sfogo della Santanché: “Quell’ordine del giorno del Pd dimostra l’accanimento che c’è nei miei confronti, una cosa mai vista nella storia della Repubblica. Sono contenta, perché così tutti possono rendersi conto. Una vergogna, in quell’ordine del giorno c’è scritto Visibilia che è come mettere nome e cognome. Invece di indagare su tutte le aziende, come sarebbe giusto, se la prendono con me?». Poi un senatore, dice di averla sentita fare un confronto durante un capannello con altri senatori: “Io non sono Berlusconi, ma ora che Berlusconi è morto se la prendono con me…“.