Wagner, arriva la decisione ufficiale dopo il tentato golpe che i mercenari di Prigozhin avrebbero voluto effettuare a Mosca
Il fine settimana scorso è stato molto movimentato per Mosca ed, allo stesso tempo, molto intenso. A scatenare il tutto ci ha pensato il gruppo dei mercenari della Wagner, gli stessi guidati da Evgenij Prigozhin. Di quest’ultimo, da un bel po’ di giorni, non si hanno assolutamente notizie. Nelle ultime ore arrivano importanti notizie in merito al futuro dei combattenti che, fino a pochi giorni fa, si trovava in Ucraina mandati dal presidente Vladimir Putin. Inevitabilmente qualcosa si è rotto ed è andato storto.
Intanto arriva una importante novità da parte del presidente del comitato di Difesa della Duma, Andrey Kartapolov. Quest’ultimo ha informato gli organi di stampa che il numero uno della Wagner non ha voluto firmare il contratto con il ministero della Difesa russo. Segno del fatto che i suoi uomini non hanno più alcuna intenzione di effettuare questa “operazione militare speciale” nel Paese di Volodymyr Zelensky. Morale della favola: niente più guerra in Ucraina. Almeno da parte loro.
Wagner, niente più combattimenti in Ucraina: c’è la decisione ufficiale
Allo stesso tempo, però, Kartapolov aveva ricordato che già prima dell’ammutinamento il ministero della Difesa aveva chiesto a “tutti i gruppi che svolgono compiti di combattimento di firmare un contratto. Tutti hanno iniziato a prendere questa decisione. Tranne Prigozhin. Gli fu detto che la Wagner non avrebbe più preso parte all’operazione militare speciale e non ci sarebbero stati finanziamenti o forniture”.
In un primo momento, quello di sabato 24 giugno, è stato considerato un tentativo di golpe della Wagner a Mosca. Una marciata che è stata interrotta a quasi 200 km dalla capitale Mosca. Poco dopo, però, era arrivata la stessa smentita da parte di Prigozhin: ovvero che la marcia non aveva come scopo quello di rovesciare Putin ma di impedire che la Wagner venisse “distrutta”. In un audio che è stato diffuso, sul suo canale Telegram, dopo due giorni di silenzio: 11 minuti in cui Prigozhin ha raccontato tutta la verità di questa mossa dei suoi uomini.