Guerra in Ucraina, svelato il piano alla Cia: tutte le prossime mosse di quello che potrebbe accadere nei prossimi mesi
L’obiettivo dell’Ucraina è, ovviamente, cercare di concludere questo conflitto quanto prima ed una volta e per tutte. Non è lo stesso pensiero della Russia che non ha alcuna intenzione di effettuare un passo indietro e va avanti, per la propria strada, in questa “operazione militare speciale“. Il Paese invaso, nel frattempo, ha illustrato il suo piano alla Cia pochi giorni fa. L’obiettivo, infatti, è quello di riconquistare i territori che sono stati occupati dal nemico e, successivamente, iniziare a negoziare per un possibile “cessate il fuoco“. Anche perché, nei primi giorni del mese di giugno, il direttore della Cia, William Burns, è stato in visita proprio in Ucraina.
Si è trattato di un viaggio segreto. Tanto è vero che le forze ucraine hanno parlato, addirittura, di una “strategia ambiziosa” per poter riprendere il controllo delle zone occupate con la forza dai russi. Questo è quello che conferma anche il quotidiano “Washington Post“. A quanto pare si è discusso anche dei tempi: entro l’autunno si potrebbe verificare il tutto. Ovvero con lo spostamento dell’artiglieria ed i sistemi missilistici vicino alla line adi confine con la Crimea. Non solo: si è discusso anche di avanzare, nella parte est del Paese, e poi avviare i negoziati con Mosca. Non si tratterebbe affatto della prima volta visto che i primi colloqui si verificarono nel marzo dell’anno scorso.
Ucraina, svelato piano alla Cia: riconquistare territori e avviare negoziati con Russia
In questa visita “speciale”, da parte di Burns, erano presenti anche il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e con i vertici dell’intelligence di Kiev. Un alto funzionario ucraino ha ribadito che la Russia inizierà a negoziare solamente se dovesse sentirsi minacciata. Poco dopo il fallito “tentato Golpe” da parte di Evgenij Prigozhin, con il suo gruppo di mercenari della Wagner, il direttore della Cia ha avuto un colloquio con i vertici dell’intelligence russa.
Soprattutto con il direttore per l’estero, Syr. L’obiettivo è quello di assicurare a Mosca che Washington non aveva avuto alcuna parte nell’ammutinamento. Pochi giorni fa il numero uno degli Stati Uniti D’America, Joe Biden, ha voluto commentare l’operazione (non portata a termine) da parte della Wagner (che voleva entrare a Mosca): un qualcosa che è stato definito come “parte di una lotta interna al sistema russo nella quale gli USA non c’entravano nulla”.