Ennesimo grave episodio di violenza in città. Un uomo ha aperto il fuoco contro un gruppo di persone: il bilancio comunicato dalle autorità locali è gravissimo.
Ancora una sparatoria e un bilancio drammatico negli Stati Uniti. La striscia di sangue non sembra essere destinata a fermarsi e nella notte italiana tra il 3 e il 4 luglio ennesima tragedia.
Come raccontato da La Repubblica, un uomo armato di un fucile automatico ha aperto il fuoco a Philadelphia provocando la morte di quattro persone e il ferimento di due giovanissimi. Infatti, ad essere costretti alle cure mediche sono stati un bambino di 2 anni ed un tredicenne. Per il momento non si conoscono le loro condizioni.
Si sta cercando di indagare per provare a capire il perché della tragedia. Ad oggi i punti di domanda sono diversi e per questo motivo si preferisce mantenere il massimo riserbo almeno fino a quando non si hanno delle certezze su quanto accaduto.
La ricostruzione
La ricostruzione di questa tragedia è ancora al vaglio degli inquirenti. Stando alle prime informazioni riportate dagli inquirenti, l’uomo ha sparato in diversi punti del quartiere di Kingsession e le vittime sarebbero state scelte a caso dal killer. Su quest’ultima ipotesi non si hanno ancora delle conferme e sono in corso degli approfondimenti.
L’uomo è stato fermato dagli inquirenti in un vicolo ed ora si trova in carcere. Al momento le autorità locali hanno preferito non svelare la sua identità, ma si sa che si tratta di un uomo di 40 anni. Non si hanno altre informazioni e, come detto in precedenza, sono in corso le indagini per ricostruire meglio l’accaduto.
Seconda sparatoria in pochi giorni negli Usa
La tragedia di Philadelphia è avvenuta a pochi giorni da quella di Baltimora ad una festa di compleanno. In quel caso due persone avevano perso la vita mentre altre 28 erano rimaste ferite. Al momento gli inquirenti non hanno escluso o confermato un possibile collegamento tra i due episodi.
Le indagini sono in corso e gli approfondimenti serviranno anche a capire eventualmente un collegamento tra gli episodi che si sono registrati ad oltre 100 km di distanza.