Finisce l’incubo della speleologa bloccata a 150 metri di profondità per due notti

Dopo due giorni di sforzi, i Soccorritori Alpini hanno concluso il recupero della speleologa, che Domenica era rimasta bloccata in una grotta profonda 150 metri.

Ottavia Piana, speleologa di 31 anni, ha finalmente visto la luce nel suo incubo durato 2 giorni. Domenica, la donna era rimasta infortunata all’interno della grotta di Bueno Fonteno in provincia di Bergamo e da allora, il personale del Soccorso alpino, ha coordinato le operazioni recupero.

La barella per la speleologa intrappolata, Notizie.com

Nonostante la frattura alla gamba, le condizioni sono stabili e la risalita della barella è giunta alla conclusione, dopo 36 ore di operazioni dei Soccorsi Alpini.

Rimanere intrappolati due giorni a 150 metri di profondità

150 metri di profondità e una gamba rotta. Condizioni non particolarmente favorevoli quelle della sfortunata speleologa, che poco fa ha potuto riaprezzare la superficie terrestre, grazie ad un complesso sistema di recupero, che le ha permesso di rimanere osservata e stabile nelle utile 36 ore. La cavità in cui la donna è rimasta bloccata, non era ancora stata sondata e ciò ha in parte complicato lo svolgimento delle operazioni di recupero. Nonostante la “morfologia complessa e ancora in esplorazione” della grotta, i ragazzi del Soccorso Alpino hanno svolto un egregio lavoro nell’individuare la 31enne e nel fornirle il supporto e i mezzi necessari a risalire, centimetro per centimetro, la cavità.

Soccorritori impegnati nel recupero, Notizie.com

All’angusta morfologia della cavità, si è aggiunto, come ostacolo, il continuo scrociare della pioggia, che, naturalmente, ha reso le fasi di recupero, sensibilmente già delicate e complesse. Decine di soccorritori e due intere notti a monitorare le condizioni di Ottavia, che oltre al forte dolore dovuto alla frattura, non ha manifestato ulteriori complicazioni.

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