Maurizio Lupi (Noi con l’Italia) in esclusiva ai nostri microfoni: “Caso Santanchè? La maggioranza è compatta e non c’è nessun imbarazzo”.
Dopo l’informativa di ieri al Senato della ministra Santanchè, non si placano le polemiche, non si smorza il coro delle opposizioni che chiede le dimissioni della titolare del dicastero al Turismo. Il Movimento5stelle ha presentato mozione di sfiducia al Senato. La voteranno Pd, Avs e da capire cosa faranno Azione Italia Viva che ufficialmente, ad ora, non hanno espresso una posizione chiara in merito alla medesima mozione.
“Per esperienza le mozioni di sfiducia spaccano le opposizioni“. Ne è convinto Maurizio Lupi, Noi con l’Italia che abbiamo intervistato in esclusiva per Notizie.com.
Lupi: “Essere indagati non vuol dire essere colpevoli”
Maurizio Lupi, ieri in Senato c’è stata l’informativa della Santanchè, che è poi risultata indagata. Si registra all’interno della maggioranza un imbarazzo? C’è anche una mozione di sfiducia dei 5Stelle, che verrà votata dal Pd.
“Per quanto riguarda la maggioranza nessun imbarazzo. Essere indagati non vuol dire essere colpevoli. Essere sottoposti ad indagini televisive non significa che debba dimettersi dal ruolo di ministro, che tra l’altro sta facendo molto bene. La maggioranza è compatta, se l’opposizione presenterà la mozione sfiducia, la risposta porterà l’esecutivo ad essere più forte. Poi non a caso stiamo lavorando sulla riforma della giustizia. Gli avvisi di garanzia, le indagini sono a tutela e non contro l’indagato. Il problema è che, come accade anche oggi, i processi si svolgono sui giornali. Per cui uno è colpevole o innocente se il dibattito sui media va in una direzione o di un’altra“.
Resta la questione di opportunità? Sul tema di comportamenti etici il ministro ha ammesso che il TFR ai dipendenti non è stato pagato.
“Io ho visto già nella storia della Repubblica una collega ministra dimettersi per un ipotetico condono edilizio. Altri ministri hanno fatto un passo indietro per telefonate intercettate e poi si sono rivelate inconsistenti e inesistenti. Io credo che l’opportunità la si tira come un elastico. Noi nelle istituzioni dobbiamo guardare all’oggettività delle cose. Poi naturalmente sarà la realtà a dirti se hai ragione o no“.
Intervista a cura della nostra inviata Luigia Luciani