Si riapre in qualche modo il caso Cospito. Ma non certo per l’imputato, bensì per il sottosegretario Andrea Delmastro. Il gip di Roma, infatti, ha disposto l’imputazione coatta per il sottosegretario alla Giustizia sotto indagine per, sostiene la Procura di Roma, aver violato il segreto d’ufficio sul caso relativo a Cospito, l’anarchico detenuto al 41 bis condannato qualche settimana fa. I fatti in questione però non si riferiscono certo alla sentenza, ma a ben altro.
La Procura di Roma, in merito a tutta questa vicenda, tempo fa aveva chiesto l’archiviazione per il sottosegretario Delmastro, ritenendo in qualche modo oggettivo che il politico avesse in qualche modo violato il segreto su Cospito, ma che allo stesso tempo non ci fossero le prove per procedere e andare avanti con l’indagine. Adesso, dopo questo salto in avanti da parte del Gip, dovrà formulare una richiesta di rinvio a giudizio.
Delmastro era stato interrogato a metà febbraio
Una vicenda strana e al quanto complicata, soprattutto dal punto di vista procedurale. In merito alla questione legata a Cospito e alla divulgazione dell’incontro che c’era stato tra l’imputato e alcuni deputati, poi riferito da Donzelli in aula, Andrea Delmastro era stato interrogato lo scorso 17 febbraio dai pm di piazzale Clodio titolari dell’inchiesta, coordinati dal procuratore aggiunto Paolo Ielo.
Da non dimenticare che l’indagine era partita dopo l’esposto del deputato di Alleanza Verdi e Sinistra Angelo Bonelli in virtù di quanto dichiarò in aula il deputato Giovanni Donzelli sempre in merito a Cospito. Nell’esposto di Bonelli si faceva riferimento alle conversazioni in carcere tra l’anarchico e un esponente della ‘ndrangheta e un camorrista avvenuto tra dicembre e gennaio in merito al 41 bis. Incontro e contenuto riportato da Donzelli e si suppone che la fonte sia stata Delmastro. “Sono fiducioso, non ho violato alcun segreto d’ufficio in merito a quella questione”, dice il sottosegretario Andrea Delmastro.