Famiglia travolta e uccisa: “Non un gesto volontario, ma uno scatto d’ira”

Sembrerebbero decadere le accuse di omicidio doloso rivolte alla donna che ha tolto la vita ad una famiglia, travolgendola in macchina

Dopo numerosi accertamenti fatti sul posto e l’analisi delle riprese, sembrerebbe scongiurata l’ipotesi di un gesto volontario per quanto riguarda l’incidente di San Stefano di Cadore, in cui una famiglia ha perso la vita.

Le rilevazioni sul posto, Notizie.com

A comunicare l’esito temporaneo delle indagini è stato il procuratore Paolo Luca, che ha spiegato come Angelika Hutter, l’automobilista tedesca che ha travolto la famiglia, non era al telefono al momento dell’incidente mortale, in cui sono deceduti un bambino di due anni, il padre e sua nonna. 

La Hutter non ricorda nulla

Le verifiche sul telefono della Hutter: “L’accertamento fatto sul telefono cellulare che aveva con sé, dall’esame della cronologia non evidenzia alcun contatto telefonico al momento dell’incidente e nemmeno prima. Apparentemente se l’esame, che poi verrà approfondito con una consulenza giuridico forense, è corretto, non stava telefonando e, quindi, l’ipotesi della distrazione da uso di telefono cellulare andrebbe al momento esclusa”. Le ipotesi che tacciavano l’omicidio come doloso, invece che colposo, si riferivano alle evidenze emerse dalle rilevazioni fatte sul luogo dell’incidente: dall’assenza di tracce sull’asfalto si è stabilito che la donna non abbia neanche tentato di frenare. 

Angelika Hutter
Angelika Hutter (ANSA) – Notizie.com

Vi sono anche delle testimonianze oculari, che hanno svelato le condizioni mentali della donna. Difatti, secondo chi ha assistito alla partenza dell’Audi nera, la donna era in uno stato mentale alterato, dovuto ad una litigata animata avuti pochi secondi prima di essersi messa alla guida. Resi noti anche i primi dettagli sulla velocità: “Possiamo dire che, secondo i primi accertamenti conseguenti l’analisi dei video e di due testimonianze, Hutter viaggiava a una velocità costante, ad almeno 80 chilometri orari. Le telecamere hanno ripreso l’auto e 4 secondi dopo, una volta fuori dal cono delle riprese, si sentono i due forti rumori relativi all’impatto. Sappiamo che non sono stati rilevati segni di frenata”. Attualmente la Hutter è in stato di fermo e sembra non ricordare assolutamente nulla dell’accaduto, come se si fosse generato una grave amnesia rispetto all’episodio: “Ovviamente per capire, dato queste zone d’ombra molteplici, sarebbe molto importante avere il contributo diretto della Hutter e cioè ci dovrebbe spiegare che cosa è accaduto. Al momento la donna ha riferito di non ricordare alcunché di quello che è successo”.

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