Due nuovi casi di violenza sulle donne nelle ultime ore testimoniano il bisogno di un maggior impegno verso il contrasto al fenomeno, intanto due uomini sono stati arrestati ad Imola e a San Ferdinando di Puglia
Due nuovi casi di violenza sulle donne sono emersi nelle ultime ore dimostrando ancora una volta l’urgenza di affrontare questa gravissima piaga sociale. Appare evidente come sia necessario promuovere una maggiore consapevolezza nel nostro paese affrontando in profondità le cause di questo terribile fenomeno e soprattutto lavorando per educare le nuove generazioni a relazioni sane e rispettose. Solo attraverso un impegno collettivo sarà possibile contrastare efficacemente la violenza contro le donne per creare un ambiente sicuro.
A San Ferdinando di Puglia, provincia di Barletta-Andria-Trani, i carabinieri della locale stazione hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del Tribunale di Foggia nei confronti di un 33enne. L’uomo è accusato di atti persecutori nei confronti della sua ex fidanzata con la quale aveva intrattenuto una relazione sentimentale terminata per volontà della donna. Sin dallo scorso mese di aprile l’uomo avrebbe sistematicamente molestato e perseguitato la giovane causandole un grave stato di ansia e mettendo a repentaglio la sua incolumità. Le prove raccolte dai carabinieri ed in mano agli inquirenti includono anche le immagini di alcune telecamere di videosorveglianza che mostrano chiaramente la sua reiterata condotta violenta. La vittima quasi subito ha deciso di sporgere denuncia consentendo alle forze dell’ordine di intervenire e proteggere la sua sicurezza.
Il caso di Imola e il bisogno di far sentire le vittime al sicuro
Nel secondo caso, i carabinieri di Imola hanno arrestato un 49enne italiano per maltrattamenti in famiglia. L’intervento delle forze dell’ordine è stato sollecitato dalla segnalazione di un vicino che aveva sentito le urla di una donna provenire dal garage vicino alla sua abitazione. Sul posto i carabinieri hanno sorpreso l’uomo mentre picchiava la vittima riversa per terra. Nonostante la visibile agitazione della donna in questo caso ha rifiutato di sporgere denuncia e di ricevere le cure mediche. È poi emerso da ulteriori indagini che già qualche mese fa la donna era stata vittima di violenza da parte dello stesso individuo. Era arrivata infatti al Pronto Soccorso dove era stata medicata ricevendo 18 giorni di prognosi, ma anche in quell’occasione aveva deciso di non denunciare nulla alle Autorità. La Procura di Bologna ha comunque deciso di ordinare l’arresto del 49enne colto in flagranza di reato ed è stato dunque condotto in carcere.
Come emerge da questa storia è assolutamente fondamentale che le vittime si sentano sostenute e protette quando denunciano gli abusi subiti, cosa che troppo spesso purtroppo non accade. Le forze dell’ordine devono agire con tempestività ed efficacia per garantire la sicurezza di chi è coinvolto in situazioni di violenza domestica. La società nel suo complesso deve unirsi più di quanto fin qui fatto per porre fine a questa triste realtà affrontando quelli che sono evidenti problemi culturali e strutturali che permettono alla violenza sulle donne di persistere.