L’ex tennista ha parlato in esclusiva a Notizie.com: “Non sarà facile nemmeno per Nole. Matteo ha dimostrato di essere un grande professionista, al di là di quello che si dice su di lui”
Ora la semifinale contro il più forte. Jannik Sinner contro Novak Djokovic, la data di venerdì (ore 14) da cerchiare sul calendario. L’altoatesino, finora brillantissimo, cerca la rivincita della sfida di un anno fa, quando venne rimontato dal serbo dopo essere stato avanti di due set proprio a Wimbledon. “Non ho mai nascosto la mia ammirazione per Jannik“, confida l’ex tennista Renzo Furlan in esclusiva a Notizie.com. Che poi aggiunge: “Sono felice anche per Berrettini, ha passato dei momenti veramente complicati”.
Renzo Furlan, due giorni e Sinner proverà l’impresa contro Djokovic.
“Non ho mai nascosto la mia ammirazione per lui, ho sempre sostenuto che sarebbe stato lì a giocarsela. Se non quest’anno, il prossimo, con gli altri giovani emergenti: Alcazar, Rune e dico anche Musetti. Jannik è un top-level, vincerà degli Slam in carriera. Quindi tutto ciò non mi stupisce”.
Cosa dovrà fare per mettere in difficoltà Nole?
“Sarà un grande match, anche per Djokovic non sarà agevole come partita. Naturalmente rimane il favorito. Difficile immaginare una strategia da attuare, quella non ce l’ha nessuno contro Novak. È uno che non sbaglia più quando arrivano i momenti decisivi. Ma Sinner ha una grande velocità di palla e un’attitudine mentale straordinaria. Non ha paura di nessuno, sa cosa fare”.
L’anno scorso Sinner era avanti di due set, poi Djokovic è salito in cattedra.
“Basti pensare alle 3 finali su 3 vinte a Wimbledon contro Federer. Djokovic ha ribaltato diverse partite sotto di due set negli Slam. In quei momenti alza il livello del proprio tennis, diventa incredibilmente efficace, comincia a non sbagliare più. Né un angolo, né una scelta. Spesso è veramente imbattibile”.
Sinner a parte, anche Berrettini si è fatto valere venendo da un periodo molto complicato.
“Parliamo di due ragazzi con la “R” maiuscola. Sono felicissimo per Matteo, ha passato dei momenti difficili e avuto infortuni importanti. Quando hai questi problemi fisici non sai mai quando potrai tornare competitivo con continuità. Non penso che avesse grosse aspettative da questo torneo di Wimbledon, invece ha fatto molto bene. Poi ha incontrato Alcaraz, un altro che mi ha impressionato”.
Scacciate via le polemiche per il chiacchiericcio extra-tennis?
“Berrettini è un ragazzo con la testa sulle spalle. Vuole giocare bene a tennis, ma ha 26-27 anni e anche dei doveri contrattuali. Prova a vivere il più normale possibile al di fuori del tennis, tutto ciò però non va mai a inficiare sulla sua carriera. È uno molto motivato e determinato, un grande professionista e un grande lavoratore”.