La cabina di regia convocata ieri dal ministro per gli Affari europei Raffaele Fitto ha approvato le 10 modifiche su 27 obiettivi relativi alla quarta rata del Pnrr, che oggi hanno ottenuto il via libera.
Le opposizioni chiedono conto dei ritardi e chiarezza sui tempi di erogazione della terza e della quarta rata. In esclusiva ai nostri microfoni, il senatore Marco Scurria di Fratelli d’Italia, segretario della Commissione Politiche dell’Unione europea a Palazzo Madama.
Quali sono le modifiche approvate?
“Le modifiche riguardano essenzialmente gli investimenti che vengono fatti sulla parte dell’industria cinematografica, cioè sul progetto Cinecittà, le tecnologie che hanno a che fare con l’aspetto satellitare e l’economia spaziale. C’è una parte che riguarda la follia degli asili nido, del parco ferroviario di trasporto publico regionale, la sperimentazione dell’idrogeno per la mobilità ferroviaria. C’è inoltre il rafforzamento del sismabonus e dell’ecobonus, quindi l’efficientamento energetico e la sicurezza degli edifici; e ancora, le strutture di ricarica elettrica, l’uso dell’idrogeno nell’industria, che prevede che non si debbano usare gas naturali per la produzione di idrogeno nella riduzione del ferro. Alcuni interventi socio-educativi per combattere la povertà, soprattutto nel Mezzogiorno, di aiuto al Terzo settore. Infine, una misura per la creazione di imprese femminili”;
La terza tranche riguarda gli obiettivi da centrare a dicembre, quando arriverà e perché ci sono ritardi?
“Il problema principale è che chi ha scritto il Pnrr viveva sulla Luna. Ha scritto un Piano assolutamente irrealizzabile. Faccio un esempio: per aprire un asilo nido a Roma servono dodici anni da quando viene presentato il progetto fino al taglio del nastro. Pensare di costruirne 220mila da qui al 2026, vuol dire non conoscere le procedure per aprire un asilo nido in Italia. In secondo luogo, in Europa le uniche nazioni che hanno presentato una terza rata sono l’Italia, la Grecia e la Spagna. Nessuno la presentato la quarta. Nove Paesi su 27 ne hanno presentate addirittura zero. Siamo il Paese che gode di più finanziamenti, quindi con una mole di lavoro importante, il fatto che siamo sostanzialmente in linea con quanto previsto, va considerato in modo positivo, considerando anche che il ministro Fitto proprio in queste ore ci ha informato che la parte della quarta rata del Pnrr è stata concordata e mandata agli uffici della Commissione europea”;
Perché ieri si è tenuta la cabina di regia?
“La cabina di regia si è tenuta per modificare alcuni obiettivi perché erano irraggiungibili, scritti pensando che il mondo fosse diverso da quello che è. Aggiungiamo anche che il Pnrr è stato predisposto prima della guerra in Ucraina. Adesso i prezzi di energia e materie prime hanno fatto lievitare i prezzi. Molti dei lavori non sono stati più considerati convenienti dalle imprese perché i costi superavano i guadagni. Questa serie di cose ha diffuso la percezione di non essere in linea con quanto previsto dall’Europa anche se siamo il Paese che sicuramente sta andando meglio, anche per quanto riguarda la quarta rata. Il termine del 30 giugno era indicativo per poter presentare eventualmente anche modifiche. Siamo in linea con le aspettative dell’Ue, considerando anche gli altri Paesi”;
Cosa succederebbe se i soldi dell’Europa non arrivassero?
“Quando si è creata questa sorta di allarmismo, il ministro Giorgetti aveva detto che l’Italia avrebbe fatto fronte con le proprie risorse, aumentando il debito pubblico. Il ministro Fitto ha fatto sapere che non ci saranno ritardi e che tutte le spese saranno fatte nei tempi previsti perché la quarta rata di fatto è partita. Possiamo quindi dire che non dovremmo assumerci l’onere di fare nuovo deficit perché le spese saranno coperte dai fondi europei”;
Un’altra perplessità riguarda la realizzazione dei progetti. I Comuni hanno le professionalità necessarie per portarli a termine?
“Questo è un problema che avevamo già visto nella gestione iniziale del Pnrr. I Comuni, soprattutto quelli medio-piccoli, non hanno all’interno figure professionali nelle condizioni di sviluppare le progettualità del Pnrr. Fino a qualche tempo fa non è stato fornito l’aiuto di figure professionali adeguate e stiamo immaginando come fare. Sarà uno dei temi ce sosterremo il 19 luglio all’audizione con ministro Fitto. Una volta chiusa la terza rata e predisposta la quarta, ora i soldi vanno spesi. Bisogna dare ai Comuni assistenza tecnica per fare una giusta programmazione”;
La segretaria del Pd Elly Schlein ha fatto presente che non c’è ancora traccia dei 19 miliardi che “l’Italia avrebbe potuto incassare già a febbraio con la terza rata del Pnrr. Siamo a luglio e non ne abbiamo traccia”.
“Questi sono i soldi della terza rata che è stata chiusa e verranno erogati come previsto dafli accordi da Bruxelles. Schlein vedrà attuati questi soldi nel Paese, altrimenti Bruxelles non ce li dà. Capisco la difficoltà di fare opposizione, ma almeno sulle basi potrebbe essere più attenta”;
In generale le opposizioni sono preoccupate per i ritardi. Ritengono che si rischi di perdere un’opportunità di crescita per il Paese.
“Siamo tutti d’accordo che questa opportunità non vada sprecata. Alle opposizioni dico che se i precedenti governi che hanno fatto il Pnrr fossero venuti in Parlamento e in Commissione almeno la metà delle volte che ci sono andati gli attuali membri del governo, forse oggi non avremmo tutte le difficoltà che abbiamo. Il Pnrr nella sua mole complessiva è stato presentato al vecchio Parlamento con nemmeno 24 ore di tempo per poterlo leggere e approvare. Nessun ministro ha spiegato in tempo cosa stava accadendo. È molto suggestivo che oggi le opposizioni chiedano di fare quello che non hanno fatto quando è stato istituto il Pnrr”.