Nuovi attacchi al governo di Giorgia Meloni da parte di Salvatore Borsellino, il fratello di Paolo, che teme per la lotta alla mafia all’interno di palazzi della politica.
Il fratello di Paolo Borsellino, Salvatore, continua ad attaccare esplicitamente il governo, per le manovre che, secondo lui, indebolirebbero la legislazione costruita da Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.
“Smantellare il concorso esterno in associazione mafiosa, come annunciato dal Guardasigilli Carlo Nordio, vuole dire sconfessare apertamente la legislazione voluta da mio fretello e Giovanni Falcone”, così esordisce polemico Salvatore Borsellino nei confronti del governo.
Le parole contro il ministro Nordio
Durante un’intervista a La Repubblica, Borsellino racconta ciò che non condivide dell’operato del governo nei confronti della giustizia: “L’annunciata riforma sulle intercettazioni porterà un grave danno anche alla lotta alla mafia, nonostante il ministro continui a dire che non sarà così. La realtà è che partendo da un reato minore si possono ad esempio scoprire le mosse dei nuovi mafiosi che oggi si infiltrano sempre più nella società e hanno rapporti con insospettabili, magari protagonisti di fatti di corruzione”. Sulla denuncia da parte del ministro Nordio, nei confronti di eventuali abusi nell’utilizzo delle intercettazioni: “Appunto, la questione è semmai relativa a registrazioni riguardanti terze persone che finiscono sui giornali. Ma questi eventuali abusi nulla hanno a che vedere con le indagini della magistratura, che non possono fare ameno delle intercettazioni per perseguire i reati”.
Borsellino, quando gli viene fatto presente che anche la sinistra ha manifestato perplessità sul reato di concorso esterno in associazione mafiosa, ne evidenzia nuovamente l’importanza: “Credo che questo reato abbia rappresentato uno strumento fondamentale per ottenere condanne importanti, poi passate in giudicato. Voglio ricordare i processi che hanno portato alle condanne degli ex senatori Marcello Dell’Utri e Antonino D’Ali. II concorso esterno resta fondamentale per colpirei colletti bianchi che colludono con I’organizzazione mafiosa. Insomma, in questo momento, sono tanti i segnali preoccupanti che registro: sono sicuro che questa destra finirà per depotenziare le indagini sugli insospettabili complici dei mafiosi che si muovono nei palazzi della politica. E non finiscono qui le mie preoccupazioni”. Borsellino prosegue: “Mi preoccupa quanto sta avvenendo alla commissione parlamentare antimafia, dove assisteremo probabilmente a un drammatico passo indietro: magari ritireranno fuori la pista palestinese per spazzare via le inchieste importanti che vedono un coinvolgimento della destra eversiva nelle stragi avvenute nel nostro paese”.
Borsellino conclude, augurandosi l’assenza di alcuni personaggi a lui sgraditi al 31esimo anniversario della morte di suo fratello: “Spero che in via D’Amelio non venga nessun politico impresentabile, come il sindaco Lagalla, che presiede una giunta sostenuta da Cuffaro e Dell’Utri. Se accadrà, manifesteremo il nostro dissenso come sempre abbiamo fatto, dandogli le spalle e alzando le agende rosse”.