Dalle urne del Quirinale sono sempre emersi nomi lanciati per disperdere voti: da Lino Banfi a Trapattoni e Rocco Siffredi. E intanto anche il web si scatena.
A meno di 48 ore dalla prima votazione il clima resta caldissimo. I nomi sono tanti per il Quirinale, le soprese non mancheranno, ma un dato solo resta certo. Non sarà semplice imprimere la svolta in due giorni e mettere d’accordo tutti.
Bastò un solo turno di votazioni per eleggere Cossiga e Ciampi, addirittura 23 per Leone. E nelle occasioni in cui i grandi elettori si sono riuniti più volte, sono spuntati nomi di ogni tipo per disperdere voti e prendere tempo, rimandando nuovamente gli scrutini. Fra spunti ironici e un po’ d’indignazione, la fantasia di certo non manca. Il mondo del cinema ha dato diversi spunti. Da Lino Banfi, a Sophia Loren, fino al Conte Mascetti e al professor Sassaroli, ma anche alle pellicole un po’ più spinte. Fu infatti votato anche Rocco Siffredi, e il suo nome fu letto dai funzionari della Camera con qualche mugugno, anche lecito se vogliamo.
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Il calcio non fa eccezione. Falcao fu Re di Roma, forse un po’ troppo per diventare anche presidente della Repubblica, e anche Trapattoni fu nominato, insieme a Gianni Rivera e Giancarlo Antognoni. Spazio anche al piccolo schermo. In una occasione ottennero voti Ezio Greggio ed Enzo Iacchetti, storica coppia comica, ma anche Barbara D’Urso, Valeria Marini, Michele Cocuzza, e per la musica Guccini. Fantasia al potere verrebbe da dire, ma in realtà sono solo preferenze per disperdere i voti e arrivare ad un’altra votazione. E se i grandi elettori si scatenano, anche il web si accoda, proponendo figure inverosimili nella corsa al Colle.
Quirinale, il web si infiamma: il mondo dei social fa “la sua proposta”
C’è chi propone Amadeus, sottolineando che in Rai quando c’è da affidare un compito di spessore ed entrare nelle case degli italiani il candidato è lui, ma anche chi opterebbe per una sorta di triumvirato con Aldo, Giovanni e Giacomo. L’ironia si intreccia alla polemica di chi non ritiene i nomi in corsa capaci di sostenere il peso di un ruolo così delicato in una fase durissima per l’economia e la salute degli italiani.
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La fantasia intanto dilaga. C’è chi sottolinea che Valeria Marini sarebbe uscita ieri dalla casa del Grande Fratello per rendersi disponibile al Colle, chi convergerebbe su Roberto Mancini, che in Europa ha messo in fila tutti con la sua Italia, chi premierebbe il direttore d’orchestra Riccardo Muti. Un delirio social che fra poche ore riporterà tutti in linea e in attesa dei nomi veri. Quelli che in queste ore sono al centro di summit, fitte telefonate, incontri e strette di mano. E poco importa se alla prima votazione qualche nome che poco c’entra con la politica verrà fuori. Sarà l’ennesima figura a sorridere e poter dire di avere incassato una proposta per guidare il paese, che intanto cerca l’uomo giusto per portare avanti il lavoro di Sergio Mattarella. Ed ha il compito di farlo con serietà e coscienza.