Dossier di Notizie.com tra le categorie più penalizzate dalle temperature: “Noi fornai non possiamo accendere l’aria condizionata e siamo a contatto con i forni. E il caldo scoraggia anche i clienti”
Temperature record in tutta Italia, caldo a livelli mai visti e temperature che raggiungono livelli impensabili fino a qualche anno fa. L’Italia sta cercando di superare una delle giornate infernali di questa estate 2023. Bollino rosso in almeno 20 città (domani diventeranno 23): i pronto soccorso hanno accolto in questi giorni decine e decine di lavoratori costretti a svolgere le proprie funzioni nonostante l’afa e senza l’aria condizionata. Muratori, operai, lavoratori nei cantieri, hanno subito le conseguenze principali dell’aumento delle temperature.
Chi è costretto a lavorare senza aria condizionata, paga il prezzo più alto. “Quante volte avete fatto la battuta: sembra di stare dentro un forno? Bene, pensate a chi come me, dentro un forno è costretto a starci quasi tutto il giorno. E’ un vero e proprio inferno”. Andrea rappresenta le migliaia di pizzaioli e fornai italiani. Una delle categorie più colpite dall’ondata di calore. “Io lavoro in una pizzeria al taglio e sforniamo pizza dalle prime ore del mattino fino alla sera. Chi lavora con me dietro al bancone subisce il caldo, ma bene o male riesce a farcela. Per me è un inferno”, dichiara in esclusiva ai microfoni di Notizie.com.
Nei forni è severamente vietato accendere l’aria condizionata. “Al massimo un ventilatore, ma a volte preferisco tenerlo spento perchè fa girare solo aria calda. In più per motivi di igiene siamo obbligati a lavorare con camici che aumentano la sensazione di calore. Meno male che rispetto a quando abbiamo riaperto, dopo il Covid, non c’è più l’obbligo di mascherina, altrimenti saremmo morti“. Ma per Andrea il caldo rappresenta un problema doppio. “Noi siamo una pizzeria al taglio: a pranzo lavoriamo soprattutto con gli uffici che fanno pausa pranzo e gli operai. La sera con le famiglie che decidono di mangiare la pizza. Purtroppo questo caldo ha anche scoraggiato i clienti: gli operai lavorano sempre meno e in orari diversi, cercando di evitare l’afa: chi lavora in ufficio preferisce rimanere li anche durante la pausa pranzo per sfruttare l’aria condizionata, magari portandosi il cibo da casa”.
“L’altra sera mi sono sentito male per il caldo”
Per Walter, che lavora come cuoco in una pizzeria, la situazione è diversa, ma i problemi sono simili. “Da un punto di vista economico non ne abbiamo risentito, perchè il locale dove lavoro io ha una parte interna con l’aria condizionata e un giardino. Le serate riusciamo a farle senza troppi problemi. Il vero guaio è per me che sono a contatto con il formo a legna. Invidio molto i miei colleghi che lavorano in ristorante e che in questi periodi usano il forno molto meno. Ho perso il conto di quanta acqua bevo durante un normale turno”. Al suo fianco c’è Mirko, 24 anni, che ha iniziato a lavorare da poco. “Lo ammetto, l’atra sera ho avuto un piccolo malore. Mi stava mancando l’aria e sono dovuto andare a sedermi in sala con l’aria condizionata”.
Tutti lamentano condizioni di lavoro estreme, ma allo stesso tempo sembrano impossibilitati dal poter modificare la situazione: “Anche chiedendo aiuto alle associazioni di categoria, possiamo fare poco. L’alternativa è chiudere e riaprire quando le condizioni sono migliori, ma abbiamo tutti famiglia e non possiamo permettercelo. Speriamo solo che nei prossimi giorni le temperature siano più clementi”, conclude Andrea.
Caldo, le parole del Ministro Schillaci
https://youtu.be/0n6OsxzKr7k