Messina Denaro, la sentenza per le stragi del ’92

E’ arrivata la sentenza nei confronti di Matteo Messina Denaro per le stragi avvenute nel 1992. Ecco la decisione della Corte d’Appello di Caltanissetta.

Nel giorno del 31esimo anniversario della morte di Paolo Borsellino è arrivata la sentenza nei confronti di Matteo Messina Denaro per le stragi avvenuti nel 1992. Come riportato da La Repubblica, l’ex boss di Cosa Nostra è stato condannato anche in secondo grado all’ergastolo per essere uno dei mandanti delle stragi di Capaci e di via D’Amelio.

Matteo Messina Denaro condanna
Matteo Messina Denaro condannato all’ergastolo – Notizie.com – © Ansa

Nelle prossime settimane saranno pubblicate le motivazioni e la difesa deciderà se ricorrere in Cassazione oppure no, ma la sentenza è stata accolta con soddisfazione dal legale della parte civile dei figli di Paolo Borsellino.

La sentenza

Matteo Messina Denaro condanna
La sentenza nel giorno dell’anniversario della morte di Paolo Borsellino – Notizie.com – © Ansa

La sentenza è arrivata nel giorno dell’anniversario della morte di Paolo Borsellino. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, la prima riunione per decidere la stagione delle stragi avvenne a Castelvetrano alla fine del 1991. Subito dopo Riina lo mandò a Roma per cercare di uccidere lì Giovanni Falcone, ma il tentativo non è andato a buon fine.

Il tutto è stato rimandato di qualche mese e tra maggio e luglio del 1992 avvennero gli omicidi dei due giudici. Ora nel giorno della morte di Paolo Borsellino la sentenza di secondo grado che conferma la condanna all’ergastolo nei confronti di Matteo Messina Denaro. Una decisione appresa con molta soddisfazione dall’accusa, ma ora la partita non è finita visto che l’ex boss potrebbe ricorrere in Cassazione per ribaltare la situazione.

“L’ergastolo per noi è motivo di grande soddisfazione”

L’avvocato di parte civile dei figli di Paolo Borsellino ha detto che “la sentenza all’ergastolo nei confronti dell’ultimo grande stragista è motivo di grande soddisfazione. Ancora una volta lo Stato italiano ha esercitato la sua potestà punitiva e noi non possiamo che essere soddisfatti di quanto deciso. Con la sentenza di oggi, anche se ancora non si è arrivati ad un qualcosa di definitivo, possiamo dire che la stagione corleonese è chiusa“.

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