Graziano Delrio conferma le sue perplessità sulla maternità surrogata e auspica ad un Partito Democratico compatto nella negazione di queste pratica.
Prosegue la diatriba sulla maternità surrogata e, stavolta, è Graziano Delrio, ex ministro, a dire la sua sulla questione e, più in generale, sulla strategia politica intrapresa da Elly Schlein.
Da sempre cattolico, l’ex ministro dei trasporti del governo Gentiloni, non ha nascosto il suo dissenso nei confronti di questa pratica e il suo appoggiare la mossa di Elly Schlein di non coinvolgere il Pd in questa battaglia socioculturale.
Delrio rimane un convinto oppositore
La prima risposta di Delrio, esprime senza particolari giri di parole, il perché della sua contrarietà al gravidanza per altri: “Perché è una pratica in cui non c’è nulla di umanità e non rispetto dei diritti del figlio, già vietata in Italia, perché comporta lo sfruttamento di altre persone ed è un’offesa alla dignità della donna. Lo đice la Corte costituzionale, non io. Inoltre, il diritto alla genitorialità non può essere ridotto a una logica di mercato, ignorando i diritti del nascituro”. Parole forti, che sembrano coincidere fin troppo con le posizioni della destra e, in particolare, con con la legge del centrodestra che renderà la gestazione per altri reato universale: “E’ solo un’iniziativa propagandistica, niente di concreto. Anche a livello europeo ci sono diversi pronunciamenti che condannano la maternità surrogata. Nel dicembre 2015, il Parlamento europeo condannò questa pratica, anche con il sostegno del Pd. Partito socialista spagnolo idem. Delors e Jospin erano contrari al mercato dei neonati. La destra ora vuole prendersi una medaglietta, che però non servirà a bloccare questo mercato internazionale”.
Delrio crede che, di fatto, non ci sia molto da fare, poiché la soluzione alla questione è già in vigore: “Questa vicenda è già normata. La maternità surrogata è un reato. Anche la nostra segretaria ha detto che non avrebbe fatto niente per rimuovere il reato. Elly Schlein si è detta favorevole alla maternità surrogata, a titolo personale però. Quello di non voler coinvolgere il Pd è un segno di maturità”. E sulla maternità surrogata, ma senza compenso, come quella proposta nell’emendamento Magi di +Europa, Delrio continua a non avere dubbi: “La relazione tra madre e figlio è una relazione strettissima, biologica, sensoriale, come dimostrato da tutte le ricerche. Non riesco a pensare alla maternità surrogata come un atto di generosità. Perché è comunque un fatto contrattuale ma i figli non si comprano ne si vendono”. A proposito della votazione sull’emendamento Magi, il Pd sembra non volersi dividere pubblicamente, e ha preferito l’astensione: “Rispetto la decisione sofferta dei deputati. Avrei personalmente proposto di dire con chiarezza no in Aula: sia al centrodestra, sia alla proposta di Magi. un dibattito etico che non si governa con emendamenti. Ci sono implicazioni politiche e sociali: una responsabilità enorme”.
E i primi sei mesi di Schlein?
Si conclude analizzando i primi sei mesi di presidenza Schlein nel Partito Democratico e parlando del futuro del partito, anche in relazione ai 5 Stelle: “In Italia siamo abituati a dare giudizi troppo rapidi. Elly ha acceso una stagione di entusiasmo e interesse. Noi però abbiamo bisogno di costruire un’alternativa culturale e politica a questa destra. Da qui alle Europee serve un cambio di marcia nella proposta per Paese. Dobbiamo presentare una legge sull’immigrazione degna dell’Italia, fortificare il concetto di sanità pubblica. Servono pensieri di più lunga durata. Ad oggi il salto di qualità ancora non lo abbiamo compiuto, e va fatto insieme”. E sul futuro: “Io vedo un Pd perno di una grande area di centrosinistra, dove possano convivere sensibilità diverse: ambientalista, socialista, cattolica e liberale. La proposta comune sul salario minimo è stata un buon inizio”.