Sulla terza rata del Pnrr è arrivato il via libera di Bruxelles. L’accordo tra la Commissione europea e il governo si è concluso in questi minuti.
Si è conclusa poco fa la lunga trattativa per tra la Commissione e il governo sulla terza rate del Pnrr. Alla fine il tanto atteso via libera di Bruxelles è arrivato e per questo motivo ben presto l’Italia riceverà i fondi per raggiungere gli obiettivi prefissati in passato.
Come riportato dall’Ansa, in questa tranche non sarà inserito la questione dei posti letto riguardanti gli universitari. Il tema sarà affrontato con la quarta rata e questo ha portato l’Italia ad avere una cifra inferiore rispetto a quella ipotizzata in precedente. L’obiettivo, comunque, resta quello di utilizzare tutti e bene i fondi a disposizione e quindi magari anche risparmiare qualcosa ora per poi aggiungerla direttamente alla rata successiva.
I fondi della terza rata
Entrando nei dettagli, i fondi della terza reta sono 18,5 miliardi di euro e non 19. Una scelta che, come detto in precedenza, è legata ad un cambio di strategia di non affrontare da subito la questione dei posti letto degli universitari. Quella quasi certamente sarà un obiettivo della quarta rata e proprio per questo motivo il prossimo pagamento sarà di 16,5 miliardi e non di 16 con il totale delle erogazioni previste per l’Italia nell’anno in corso che resta il solito.
Si tratta di un accordo importante e che mette la parola fine a tutte le polemiche che sono nate in questi ultimi mesi tra maggioranza e opposizioni. Alla fine il governo non ha nessuna intenzione di non rispettare gli accordi e le tempistiche e l’intesa con Bruxelles è una conferma.
Gentiloni: “Intesa positiva”
Paolo Gentiloni, commissario europeo all’Economia, citato dall’Ansa, ha parlato di “un’intesa positiva per l’Ue. Abbiamo lavorato molto in modo costruttivo e penso che siamo arrivati alla giusta soluzione. L’Italia raggiungerà gli obiettivi previsti per la terza e quarta rata e questa è una buona notizia sia per noi che per Roma visto che si realizza l’erogazione“.