Il figlio di un illustre esponente della Federazione Italiana Vela, avrebbe violentato una giovane 15enne. Le indagini sono in corso.
Uno dei più rinomati circoli di vela del Lazio, il prestigioso Reale Circolo Canottieri Tevere Remo, si trova al centro di una delicata vicenda giudiziaria, legata a un probabile caso di violenza sessuale.
La vittima è una giovane allieva di soli 15 anni, che ha coraggiosamente denunciato il supposto stupro subito. La violenza sarebbe stata compiuta dal suo istruttore, di 23 anni, Giulio D’Amico. Giulio è figlio di uno dei soci del circolo ed è anche una figura di spicco all’interno della Federazione Italiana Vela.
Le circostanze dello stupro
Secondo il racconto della ragazza, l’increscioso episodio è avvenuto una notte, quando lei, accompagnata dall’istruttore e un amico della stessa età, hanno lasciato furtivamente la foresteria del circolo, dove solitamente gli allievi soggiornano durante il corso. D’Amico ha condotto la giovane in casa sua, a Lavinio, in evidente violazione di una delle regole pià importanti del Circolo Canottieri Tevere Remo, la quale proibisce agli istruttori di far uscire i minori di notte. È stato in quel momento che, dopo aver consumato bevande alcoliche, la ragazza è stata vittima di una violenza. Al risveglio, la giovane, scossa e terrorizzata, ha trovato il coraggio di confessare all’amico ciò che aveva subito durante la notte. Con l’aiuto del coetaneo, si sono recati immediatamente alla sede del Circolo Canottieri Tevere Remo ad Anzio, dove la ragazza ha condiviso la sua drammatica esperienza con altri allievi e ha lasciato un messaggio scritto con gesso su una lavagna, per documentare l’orribile episodio. Successivamente, la giovane è stata accompagnata al pronto soccorso per una visita medica necessaria, in vista della denuncia formale alle autorità competenti.
Il circolo ha prontamente rilasciato un comunicato interno, invitando i soci a rispettare il massimo riserbo sulla vicenda e a evitare discussioni inappropriate su chat o social media. Allo stesso tempo, il circolo si è dissociato dall’evento e ha assicurato la massima collaborazione con le autorità inquirenti durante le indagini. Il presidente del Circolo Canottieri Tevere Remo, il professor Daniele Masala, un tempo atleta olimpico, ha sottolineato che l’accaduto è del tutto estraneo alle attività del circolo, facendo presente che, in oltre un secolo e mezzo di storia, mai si era verificato un simile episodio. Questo rende il caso ancora più sconvolgente, dato che il circolo vanta una lunga tradizione e una prestigiosa reputazione, con illustri figure come principi, baroni, senatori e deputati che hanno presieduto l’associazione nel corso degli anni.