Secondo caso di un suicidio assistito in Italia. Ad annunciarlo è stato direttamente l’Associazione Luca Coscioni. Ecco tutti i dettagli.
“La vita è bella, ma solo sei siamo liberi. Io lo sono stata fino alla fine“, è questo l’ultimo messaggio che Gloria ha voluto lasciare all’Associazione Coscioni prima di procedere al suicidio assistito. La donna malata oncologica, come riportato da TgCom24, è riuscita ad ottenere il farmaco per il fine vita.
Ad annunciarlo è stata proprio l’Associazione Luca Coscioni con una breve nota: “Si tratta della seconda persona in Italia ad aver scelto di porre fine alle proprie sofferenze tramite l’aiuto alla morte volontaria, reso legale a determinate condizioni dopo la sentenza da parte della Corte Costituzionale“. Da sottolineare, inoltre, che la donna è la prima nel nostro Paese ad aver ottenuto la consegna del farmaco e di quanto necessario per il suicidio assistito dall’azienda sanitaria e per questo motivo possiamo parlare di svolta.
Suicidio assistito, il decesso di Gloria
Come scritto da TgCom24, Gloria è deceduta nella sua abitazione dopo essere somministrata da solo il farmaco letale attraverso la strumentazione fornita dalla stessa azienda sanitaria. La procedura è stata effettuata dal controllo medico dal dottor Mario Riccio, consigliere generale dell’Associazione Luca Coscioni, che nel 2006 aveva dato assistenza anche a Piergiorgio Welby e medico di fiducia di Federico Carboni, il primo italiano ad aver chiesto e ottenuto nelle Marche l’accesso alla tecnica.
Si tratta del secondo suicidio assistito in Italia, ma per la prima volta la donna è riuscita a ricevere il materiale da parte dell’azienda sanitaria per compiere questo gesto.
Il suicidio assistito in Italia
Il suicidio assistito, come detto dall’Associazione Coscione, è stata reso legale a determinate condizioni dopo la sentenza da parte della Corte Costituzionale. Vedremo cosa succederà in futuro e se ci saranno altri casi simili a questo.