A causa di una manifestazione che ha bloccato il porto di Malmo, Greta Thunberg è stata processata in Svezia. E’ arrivata la tanto attesa sentenza.
E’ senza dubbio l’attivista per l’ambiente più celebre e conosciuta del mondo, ma neanche Greta Thunberg è intoccabile. Oggi l’attivista svedese è stata processata per aver violato alcuni ordini espliciti della polizia, durante una manifestazione avvenuta qualche settimana fa a Malmo.
La Thunberg, insieme ai suoi compagni protestanti, avrebbe bloccato il porto della città svedese e per questo motivo è stata condannata con una multa.
Rischio galera per la Thunberg
Il documento dell’accusa è piuttosto chiaro, e afferma che la celebre attivista “ha preso parte a una manifestazione che ha interrotto il traffico si è rifiutata di obbedire all’ordine della polizia di lasciare il sito”. Sulla carta, la Thunberg poteva rischiare una manciata di mesi in cella, fino a un massimo di una detenzione di 180 giorni, ma, come spiegato dal procuratore Charlotte Ottosen, questo tipo di reati si concludono quasi sempre con il pagamento di una multa salata e così è stato.
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“Scegliamo di non essere spettatori e di fermare invece fisicamente l’infrastruttura dei combustibili fossili. Stiamo reclamando il futuro”, così recitava il post condiviso dalla Thunberg su Instagram, nel giorno della manifestazione. I manifestanti, infatti, avevano tentato di ostruire il passaggio sia all’ingresso che all’uscita del porto di Malmo, così da ostacolare lo spostamento dei combustibili. Sulla faccenda personale, invece, la Thunberg comunica un lapidario “no comment”.
L’attivista ha sempre respinto le accuse
L’ammontare della multa sarà deciso prossimamente, ma bisogna dire che l’attivista ha sempre respinto ogni accusa dichiarandosi non colpevole. Una versione che non ha assolutamente convinto i giudici, che alla fine hanno deciso di condannarla.