In questi giorni ha fatto il giro del web la foto delle palle di grandine di dimensioni molto più grandi del normale. E sui social stanno circolando alcune teorie, secondo le quali conterrebbero alluminio e bario, sostanze dannose per l’uomo.
Noi di Notizie.com ne abbiamo parlato in con il meteorologo Andrea Giuliacci, per vederci più chiaro.
Sui social sta circolando una teoria: i chicchi di grandine sarebbero stati analizzati in laboratorio e conterrebbero alluminio, stronzio e bario: è plausibile?
“Sembra il plot di un film di fantascienza. Come si fa a portarli in cielo, e a che pro? Chi ci guadagna, chi l’avrebbe fatto e chi avrebbe i mezzi per farlo? Non abbiamo la conoscenza e la capacità tecnologica per dominare eventi del genere. Dal punto di vista scientifico, non so nemmeno se sia possibile creare la grandine in laboratorio. Il buonsenso dovrebbe farci chiedere: ma a che pro?”;
La causa di quello che sta accadendo in Italia in questi giorni, sia al Nord che al Sud, è il cambiamento climatico o una tempesta artificiale?
“La grandine è un fenomeno presente da sempre in natura, accompagna temporali e se questi sono più violenti, la grandine è più grande. L’unico contributo che ha dato l’uomo è quello del cambiamento climatico. Come uomo di scienza, escludo tempeste artificiali. Questa lettura non ha alcun appiglio scientifico. Poi, immagino i discorsi sui social. Quando c’è stata l’alluvione in Emilia Romagna si diceva che fossero passati fantomatici aerei non tracciati. La scienza lavora in un’altra maniera: deve esserci una teoria che abbia un senso e la dimostrazione di un nesso”;
È possibile in qualche modo, “causare” la pioggia?
“Negli anni ’50 negli Usa si pensò di utilizzare lo ioduro di argento, che ha la capacità di aggregare attorno a sé le goccioline d’acqua. Quindi, si pensò di usare questa sostanza per cercare di far piovere. Ma questo sistema non viene più utilizzato, ci sarà un motivo. Probabilmente non dava i risultati sperati”;
Perché le palle di grandine sono così grandi?
“La grandine si forma con correnti d’aria che salgono verso l’alto. Salendo, l’aria si raffredda e il vapore condensa. Più le correnti d’aria sono forti, più spingono su l’umidità. Così, le nuvole diventato più grosse, e le piogge sono più violente. Ma non solo: queste correnti d’aria possono spingersi molto in alto, fino a 12mila metri. A queste altezze anche in estate le temperature sono negative. Questo ciclo è continuo. Nel fare su e giù, raccolgono altre goccioline di acqua che congelano e diventano più grandi”;
Eventi come i nubifragi o il forte caldo in Italia non sono molto frequenti. Cosa sta succedendo?
“Non sono eventi frequenti. Ma non possiamo dire che non siano mai capitati. Abbiamo sempre avuto il caldo intenso da 40 gradi e oltre e i temporali violenti. Il problema sono la frequenza e la durata di questi eventi intensi”;
Come mai si verificano?
“Come ho detto, la causa è il cambiamento climatico. L’aumento delle temperature medie fa sì che le ondate di caldo più intenso siano più probabili e numerose. Lo stesso vale per i fenomeni violenti. Dire che è aumentata la temperatura equivale a dire che nell’atmosfera c’è più calore. Quest’ultimo è il carburante che alimenta tutti i fenomeni atmosferici. Se ce n’è di più, i temporali si sviluppano con maggiore energia e diventano violenti. Il fatto che l’Italia sia divisa in due dalle condizioni climatiche, in realtà sono le due facce della stessa medaglia”;
Si spieghi…
“Anche al Nord abbiamo avuto un periodo prolungato di tempo soleggiato e caldo. I temporali si sono formati con l’arrivo delle correnti fresche atlantiche che hanno trovato più energia”.