Il condirettore di ‘Libero’ Pietro Senaldi in esclusiva a ‘Notizie.com’: “L’Italia con il premier Meloni ha adottato una strategia diversa dalla sinistra”.
Giornata importante quella di oggi per la politica italiana. Nel pomeriggio americano, serata italiana, il premier Meloni sarà alla Casa Bianca per incontrare il presidente Biden. Un bilaterale storico visto che per la prima volta un presidente del Consiglio italiano donna varcherà la soglia della White House. Noi di questo vertice ne abbiamo parlato con Pietro Senaldi, condirettore di Libero.
Direttore Senaldi, oggi è in programma l’incontro tra il premier Meloni e il presidente Biden. Quale significato possiamo dargli?
“E’ un incontro istituzionale, ma anche la dimostrazione che i rapporti di amicizia tra Italia e Stati Uniti si sono rafforzati. Inoltre, sul tavolo ci sono diversi argomenti da affrontare. C’è da fare il punto sulla guerra, sulle relazioni commerciali dell’Italia. Sembriamo anche orientati a disdire l’accordo della via della Seta con la Cina. E, infine, serve a precisare la posizione dell’Italia nel quadro geopolitico mondiale“.
Senaldi: “Con la Meloni c’è stato un cambio di strategia”
Nelle scorse settimane la sinistra ha parlato molto di una Italia ormai isolata a livello europeo e mondiale. Questo incontro può rappresentare una risposta alle critiche?
“Non è una risposta, ma c’è sicuramente un cambio di strategia. La Meloni sta cercando di dare all’Italia un ruolo da protagonista. La ricetta della sinistra è sempre stata quella di collocarsi in Europa nella scia di Germania e Francia. Non siamo mai riusciti a interloquire da pari a pari e siamo sempre stati trattati come fratelli minori. Questa è stata la politica della sinistra. Da quando la Meloni è arrivata al governo le cose sono cambiate. Ha scelto una politica chiara e netta. Vuole giocarsela da protagonista in Europa e, inoltre, ha portato l’Italia ad essere protagonista anche in Medio Oriente e Africa“.
Interlocuzione da pari a pari che ha portato alla liberazione di Zaki.
“E’ stata una partita secondaria. E’ un bravo ragazzo, un prigioniero politico. E adesso lui tenterà la carriera politica in Italia e cercherà di sbarcare il lunario. Il vero nodo tra Italia ed Egitto è regolare i conti sul caso Regeni“.