Reddito di cittadinanza sospeso, ma non per tutti: chi è che può ancora ricevere il sussidio da parte dello Stato? Tutto quello che serve sapere in merito
A partire dal primo giorno del mese di agosto (oramai alle porte) gli occupabili (fino a 60 anni) senza a carico figli piccoli o anziani in famiglia non potranno più usufruire del Reddito di cittadinanza. Basti pensare che, nella giornata di ieri, specialmente nel napoletano ci sono state molte proteste da parte di alcune persone che si sono presentate sotto le sedi dell’Inps per avere spiegazioni in merito. A partire dal primo giorno del mese di settembre, però, avranno la possibilità di iscriversi al nuovo portale web firmato dal governo. Lo stesso che ha decisamente modificato il sussidio, fortemente voluto e creato dal Movimento 5 Stelle nel 2019.
In molti, però, si stanno ponendo la solita domanda: chi è che lo perde? Secondo quanto riportato dall’articolo 1, comma 313, della legge N° 197/2022, dal 1° gennaio di quest’anno fino al 31 dicembre dello stesso, la misura del Rdc è riconosciuta ai beneficiari nel limite massimo di sette mensilità. In questo caso, però, sono escluse le persone in condizione di: disabilità media, grave e di non autosufficienza. Invece chi è che può ancora usufruirne? Potranno continuare a riceverlo chi è seguito dai servizi sociali (rientranti nelle fasce di popolazione) e che non possono trovare lavoro (disabili, minori, anziani). Per loro il reddito resta fino alla fine dell’anno, anche per i nuclei familiari con minorenni, persone con disabilità o con almeno 60 anni. Per questi nuclei, il reddito sarà erogato fino al 31 dicembre 2023. Successivamente entrerà l’Adi, ovvero l’Assegno di Inclusione dal 1° gennaio 2024.
Reddito di cittadinanza, chi è che può continuare a riceverlo?
Verrà tolto a chi rifiuterò la prima offerta importante di lavoro. Questo è quello che fa sapere l’Inps. A dire il vero ha specificato dicendo “offerta di lavoro congrua“. Cosa vuol dire in questo caso? Bisogna rispettare alcuni parametri, ovvero i principi di coerenza con le esperienze e le competenze maturate. Senza dimenticare, inoltre, la distanza dalla residenza e tempi di trasferimento grazie a mezzi di trasporto pubblico. Non solo: anche durata della disoccupazione, retribuzione superiore di almeno il 10% del beneficio massimo fruibile da un solo individuo. Il luogo di lavoro deve essere almeno entro 80 km di distanza dal beneficiario e che può raggiungerlo entro 100 minuti con mezzi pubblici.
Questione importi: 780 euro mensili. Ad annunciarlo sempre l’Inps con una nota: “Equivale a 1 per il primo componente del nucleo familiare ed è aumentata di 0,4per ogni ulteriore componente maggiorenne e di 0,2 per ogni ulteriore componente minorenne, fino ad un massimo di 2,1, elevato a 2,2 in presenza di componenti in condizione di disabilità grave o non autosufficienza”. Inoltre, “la percezione di altri trattamenti assistenziali o redditi rilevati nell’Isee porta all’abbassamento dell’importo“.