Prima la manifestazione della gente del luogo, poi l’attacco: necessario chiudere l’autostrada tra Avigliana e Chianocco
La manifestazione il preludio all’attacco che le forze dell’ordine avevano messo in preventivo. Lo avevano intuito quando nelle settimane scorse si era l’autorizzazione alla manifestazione, così è stato. E così non sono mancate neanche questa volta le tensioni in valle di Susa sui cantieri Tav. Alla fine si sono presentate una cinquantina di persone con il volto coperto da sciarpe e cappucci neri, lanciando di tutto bombe carta e pietre in direzione delle forze dell’ordine a San Didero, in località Baraccone.
Ci sono stati momento di terrore perché le bombe carta hanno rischiato di finire addosso alla gente. Non solo. Alcuni di questi manifestanti a volto coperto hanno agganciato con un argano il cancello del cantiere del nuovo autoporto con la ferma intenzione di abbatterlo. Altri manifestanti invece hanno raggiunto l’altro cantiere di Chiomonte per provare a disorientare le forze dell’ordine ma non ci sono riuscite.
Chiusa l’Autostrada in entrambe le direzioni da Bardonecchia
Tantissimi disagi per le persone che stavano circolando, anche e soprattutto chi stava prendendo la strada per andare in vacanza. L’autostrada Torino Bardonecchia è stata chiusa tra Chianocco e Avigliana con l’uscita obbligatoria a Borgone in direzione Susa e a Chianocco in direzione Torino. Le forze dell’ordine hanno risposto all’attacco con l’uso di lacrimogeni e idranti.
No Tav: dopo l’attacco al cantiere per la realizzazione della linea ad alta velocità Torino-Lione, alcuni manifestanti No Tav si siedono in strada a San Didero cantando “Bella ciao” #NoTav #ValdiSusa #SanDidero #localteam pic.twitter.com/68wzJh3xX4
— Local Team (@localteamtv) July 30, 2023
La manifestazione era stata annunciata nei giorni scorsi come una “passeggiata No Tav dell’Alta Felicità verso i cantieri che devastano la valle di Susa“. Ma di passeggiata non aveva nulla, ma questo le forze dell’ordine lo sapevano bene. E la risposta delle forze dell’ordine come sempre non si è fatta attendere e così una pioggia di lacrimogeni è caduta sui campi e le case intorno al Presidio di San Didero.