Perde il reddito di cittadinanza, si chiude nella stanza del sindaco e minaccia di dare fuoco: momenti di panico in città
La notizia della sospensione (per alcune categorie di famiglie) del reddito di cittadinanza non è stata affatto accettata in maniera positiva per determinate persone. A Napoli alcuni manifestanti sono scesi in piazza, a pochi passi dall’Inps, per chiedere spiegazioni in merito alla decisione presa dal governo di abolire il sussidio tanto voluto dal Movimento 5 Stelle nel 2019. In questa caso, però, arriva una vicenda che ha scatenato dei veri e propri momenti di panico. Ci troviamo a Terrasini (provincia di Palermo) dove un uomo di 60 anni aveva appena ricevuto il messaggio che avrebbe perso il reddito.
La sua reazione, però, ha decisamente spiazzato tutti visto che si è recato nella stanza del primo cittadino cospargendola completamente di benzina. Con tanto di minacce di dare fuoco a tutto. Come riportato in precedenza sono stati attimi di grande paura quelli che i dipendenti del Comune della città siciliana hanno vissuto. In un primo momento il segretario generale, Cristofaro Ricupati, ha cercato di dialogare con l’uomo per riportarlo alla calma. Senza riuscirsi. Chi, invece, ce l’ha fatta è stato il presidente del consiglio comunale, Marcello Maniaci, che ha convinto il disoccupato a smetterla di comportarsi in quel modo e di minacciare l’intero edificio.
Si chiude nella stanza del sindaco e minaccia di dare fuoco: gli avevano tolto il rdc
Successivamente sono arrivati anche i carabinieri ed una ambulanza del 118. L’uomo, dopo essersi fatto convincere, è stato preso dai militari dell’arma e dal personale sanitario. Questi ultimi lo hanno tenuto, sotto osservazione, per qualche minuto (accertamenti di rito). Fonti locali confermano che il protagonista in questione era in totale stato confusionale e decisamente alterato. Nel frattempo sono arrivate anche le parole da parte del primo cittadino, Giosuè Maniaci: “In questi giorni sono stati trasmessi dei messaggi distorti. i percettori che si sono visti togliere il reddito vengono sollecitati a rivolgersi ad altri Comuni.
E’ evidente che da soli, i Comuni, non possono essere in grado di gestire una situazione del genere. Senza un governo, senza un intervento della Regione che non possono essere in grado di aiutare queste famiglie che, fino a questo momento, hanno goduto del beneficio. Con questa persona abbiamo anche cercato un confronto nel tempo e gli sono state anche offerte delle occasioni di lavoro, ma per problemi fisici ha dovuto rifiutare“.