Continuano le polemiche e i timori di tensioni sociali per il reddito di cittadinanza.
Questa mattina a Napoli, centinaia di cittadini sono scesi in piazza davanti alla sede dell’Inps dopo che nei giorni scorsi hanno ricevuto un sms in cui gli veniva annunciato che non avrebbero più percepito il sostegno.
La maggioranza e il governo vanno avanti sulla linea: niente più a chi è occupabile, in attesa del sostegno di inclusione. Si starebbe valutando anche di far partire l’assegno di Supporto alla formazione e al lavoro.
In esclusiva a Notizie.com, Dario Carotenuto, segretario della Commissione Lavoro pubblico e privato alla Camera per il Movimento 5 Stelle.
Onorevole, la situazione in Italia, ma soprattutto in Campania, è incandescente.
“C’è profonda preoccupazione perché queste persone hanno ricevuto via sms la notizia che da agosto non sapranno come mettere il piatto a tavola. Vedono il proprio futuro totalmente messo in discussione. Per mettersi nei loro panni basta un minimo di sensibilità. Stiamo parlando di persone abbandonate dallo Stato da decenni, fuori dal mercato del lavoro perché qui in Campania non esiste un sistema di centri per l’impiego efficace, non c’è mai stato. Le persone, finita la scuola, restano in balìa di proposte di lavoro che devono cercare da soli, e che spesso sono a nero, sottopagati, in condizioni di sfruttamento. Avevamo istituito il reddito di cittadinanza proprio per uscire da questa “patologia” e dare modo alle persone di arrivare a fine mese e debellare la povertà, che in fin dei conti significa non accettare più qualsiasi lavoro, anche in condizioni di schiavitù”;
Insieme con la misura del reddito di cittadinanza, il governo Conte istituì anche la figura dei navigator, ma non hanno mai operato.
“I navigator servivano proprio a “mettere una pezza” al problema dell’assenza dei centri per l’impiego. Se ci fosse stato un sistema funzionante di politiche attive del lavoro, non ci sarebbe stata la necessità di assumerli in tutta fretta”;
Cosa non ha funzionato del rdc?
“Il rdc ha funzionato in maniera spesso decisiva per proteggere le persone dalla povertà. È stato una ciambella di salvataggio per tantissime famiglie. Rispetto alle politiche attive, ha incontrato le stesse difficoltà che spesso incontra la sanità: il lavoro è in capo alle Regioni e molte si sono messe di traverso rispetto all’assunzione e al potenziamento dei centri per l’impiego. Il governo Conte aveva messo a disposizione un miliardo di euro per assumere personale nei cpi. Ci sono Regioni che non hanno assunto, ad esempio la Sicilia, dove l’attuale ministro Musumeci decise di non usare i fondi. C’è stato un sistematico boicottaggio nella parte delle politiche attive del Reddito”;
I Comuni e gli uffici dei servizi sociali hanno chiesto chiarezza sul da farsi. Questa mattina i cittadini hanno le idee più chiare?
“Ancora non sanno cosa fare. L’sms dell’Inps dava loro la speranza che con una presa in carico degli assistenti sociali potessero riottenere la copertura del Reddito. Ma questi ultimi non possono fare molto. Non c’è ancora una soluzione al problema e dovrebbe darla il governo, tornando sui suoi passi. Siccome le politiche attive annunciate da Meloni non sono mai partite, dovrebbero chiedere scusa e riattivare il reddito. inoltre ad agosto vorrei vedere quanti assistenti sociali ci saranno in giro. Ricordo un episodio importante: il presidente della Commissione lavoro alla Camera Walter Rizzetto, a febbraio ha garantito in tv che se non fossero partiti i corsi di formazione, nessuno avrebbe perso il reddito di cittadinanza. Non mi pare sia così oggi”;
Dovrebbe arrivare il reddito di inclusione e si pensa di far partire l’assegno di supporto alla formazione e al lavoro.
“Il sostegno di inclusione è previsto nel decreto lavoro. E l’assegno di supporto alla formazione e al lavoro in realtà, contrariamente a quanto si dice, dura il tempo del corso di formazione. Probabilmente non partirà a settembre perché l’esecutivo non è ancora pronto. Queste persone resteranno in balìa dei fallimenti del governo per chissà ancora per quanto tempo, sono preoccupato”;
Qual è la soluzione?
“La soluzione sarebbe ripristinare immediatamente il meccanismo del reddito di cittadinanza fino a che non faranno partire le misure che hanno previsto. Non hanno nemmeno pensato a una exit strategy, considerando l’ipotesi che le loro politiche potessero non funzionare. Credevano che tutto sarebbe filato liscio, ma così non è stato e hanno lasciato le persone per strada. Ora intervengano con urgenza”.