Caos Roma, Mourinho furioso: spunta il nome del suo “nemico”

Il tecnico giallorosso freme per avere i giocatori che desidera, ma ancora non è arrivato alcun segnale anzi l’esatto opposto

Così vicini, considerato che lavorano per la stessa società, ma così maledettamente lontani. Da una parte c’è José Mourinho, tecnico della Roma, dall’altra Thiago Pinto, direttore generale della Roma. Stessa società, stessa azienda, stessa durata contrattuale e stessi obiettivi anzi no, quelli forse no. Uno, Mou, vuole Morata, l’altro, Thiago, cerca di fare di tutto tranne lo spagnolo. La cosa più assurda, in questa strana e tanto “odiosa” storia, è che sono entrambi portoghesi e la maggiore distanza tra loro si è accentuata proprio quando hanno messo i piedi nel loro paese, visto che la Roma ha deciso di proseguire parte della preparazione estiva in Portogallo.

Il tecnico
Il tecnico della Roma José Mourinho (Ansa Notizie.com)

Basti pensare che proprio qualche ora fa nel pullman che ha portato la squadra dal campo all’albergo, sia all’andata che al ritorno, il tecnico ha cercato di mettersi in un posto lontano dal dirigente e viceversa. Muti entrambi e scuri in volto. Almeno questa è l’unica cosa che hanno in comune. Eppure, la squadra ha bisogno di giocatori, di nuovi innesti. Lo Special One sta facendo il diavolo a quattro, ma lo fa con i suoi collaboratori e l’altro lo sa bene perché i muri hanno orecchie e poi comunque fesso non è, anche tralasciando i vari soprannomi che lo stesso Mou ha dato e dà quotidianamente al suo dirigente. Una stima che sta sotto terra.

Morata è il nodo, ma per la Roma costa troppo: 60 mln in tutto

Il dirigente
Il dirigente della Roma Thiago Pinto (Twitter Notizie.com)

Se non sono separati in casa, poco ci manca. Un rapporto logoro che rischia di rovinare tutto, soprattutto l’atmosfera che si sta cercando di creare. Ma Mourinho, almeno questa è la forte sensazione, è (come sempre ndr) una polveriera a cielo aperto. Vuole una squadra più forte, vuole giocatori di calibro e riconosciuti. L’altro invece lavora quasi fosse una formichina, cercando di non fare il passo più lungo della gamba. E’ stato bravo a cedere e a ricavare quasi 30 milioni dalle cessione, ma allo Special One, importa fino a un certo punto. Anzi per la verità non gli interessa nulla.

Il tecnico portoghese vuole a tutti i costi Morata e molto più di Scamacca, ma il centravanti spagnolo non costa poco anzia assai. E questo non solo Thiago Pinto lo sa bene, ma anche la proprietà che, in questa situazione, si tiene ben distante e fa la vaga. Ma portare Morata alla Roma, almeno in questa situazione economica è una follia. Per Morata non c’è il decreto crescita, quindi nessuna possibilità di avere sconti sullo stipendio che si aggira sui 5-6 milioni per quattro anni di contratti, più la clausola di 20 milioni e passa, quindi un operazione da oltre 60 milioni. Soldi che la Roma non ha ma allo Special One non interessa neanche questo e si fa bello davanti ai tifosi che, per carità, guai a chi lo tocca o lo critica. L’ultima è stata la mossa di Mourinho che davanti alla stampa ha criticato i movimenti di Belotti, come a dire che a lui serve un attaccante a tutti i costi. Ma chi l’ha voluto Belotti alla Roma? Proprio lui, lo Special One, bravissimo nella comunicazione, ma forse più bravo a cambiare idea e fronte, facendo passare il messaggio contrario. Per il momento non c’è soluzione e se non si trova, Mourinho, come è accaduto col Tottenham e col Manchester, resterà a dispetto dei santi e col contratto in mano, ma con poca voglia di incidere come ha fatto nei due anni precedenti.

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