Il tennista altoatesino, numero 11 del ranking ATP, è approdato agli ottavi di finale dello slam dopo aver battuto Taro Daniel: durante il match però c’è stato un momento di tensione con il suo angolo.
Non la miglior partita di Jannik Sinner agli Australian Open. Ma la cosa più importante è il risultato: altro turno messo alle spalle, il tennista altoatesino ha raggiunto così Matteo Berrettini agli ottavi di finale dello slam. Merito del successo in quattro set contro Taro Daniel. Il giocatore giapponese nato a New York si è rivelato un avversario più complicato del previsto.
Dopo aver fatto incetta di italiani durante le qualificazioni, battendo Arnaboldi, Moroni e Caruso, il numero 120 al mondo si è dovuto scontrare contro il muro Sinner. Il classe 2001 però ha impiegato più di 2 ore e mezza per piegare il rivale, che si è imposto nel secondo set con il parziale di 6-1. Il risultato finale è stato di 6-4, 1-6, 6-3, 6-3, ora il giovane altoatesino si troverà di fronte il padrone di casa Alex De Minaur.
Sinner, la lite con Piatti e l’idea McEnroe
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Quarta volta agli ottavi di finale di un Major per Sinner: un tennista così giovane non riusciva in questa impresa dalla stagione 2008/2009, l’ultimo fu Juan Martin Del Potro. Una bella soddisfazione per Jannik, anche se non sono mancati i momenti di tensione durante la sfida contro Daniel. Al termine del primo set, il tennista si è rivolto al suo angolo chiedendo a grandi gesti e lanciando un urlo di restare calmi.
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“Io uso la testa, ma tu stai calmo“, questo il labiale eloquente di Sinner nei confronti del suo allenatore Riccardo Piatti. A proposito di allenatori. Nei giorni scorsi si è parlato di una possibile collaborazione di John McEnroe, che entrerebbe a far parte del team al seguito del numero 11 del mondo. “Stiamo parlando di una leggenda, uno che ha vinto tantissimi tornei. Mi piacerebbe, vediamo cosa succede“, il commento di Sinner alla notizia.
