Il Ddl delega per la riforma fiscale “prevede sistemi di agevolazione dei contribuenti rispetto al fisco, che aprono la strada all’evasione fiscale”.
Ai microfoni di Notizie.com, la deputata Maria Cecilia Guerra, responsabile del Lavoro del Pd, componente della Commissione Bilancio, Tesoro e Programmazione ed ex sottosegretaria di Stato al Ministero dell’Economia e delle Finanze. “Il sistema della riscossione viene smantellato e rende lunghi e difficili da concludere i processi penali. Questo diminuisce di molto la possibilità di avere un fisco equo nel nostro Paese”.
La Camera dei deputati ha approvato in terza lettura il ddl delega per la riforma fiscale, che dovrà essere esercitata dal governo entro 24 mesi dall’entrata in vigore della legge.
Onorevole, avete dichiarato che legge delega è stata approvata troppo velocemente.
“Questo ultimo passaggio è stato ridicolo. In generale, ogni Camera si è occupata solo di metà riforma, non c’era fretta di chiuderla ora, perché il governo avrebbe potuto cominciare a lavorare sui decreti legislativi mentre va avanti la parte tecnica, anche se avesse lasciato qualche minuto in più per parlarne, leggerla e discuterla. È stato un percorso umiliante”;
Sta dicendo che non avete avuto tempo di leggerla?
“L’abbiamo letta ma non ne abbiamo discusso come meriterebbe questo argomento”;
Secondo la maggioranza la legge delega è una pagina che resterà nella storia dell’Italia.
“Non si tratta di una pagina di storia. Questa delega non ha grandi ambizioni: interviene su tantissimi argomenti, però sugli aspetti sostanziali semplicemente amplifica le strutture esistenti”;
In che modo, secondo lei, si apre la strada all’evasione?
“Vengono previste possibilità di concordare il debito fiscale preventivamente con l’amministrazione, di fatto legittimando l’evasione. Mi riferisco al concordato fiscale, cioè uno strumento attraverso cui ci si mette d’accordo sulle imposte da pagare nei due anni successivi, in via opzionale. È un sistema che avrà successo solo se permetterà di concordare carichi fiscali più bassi, altrimenti nessuno – in via opzionale – si sottoporrà a una proposta che aumenti il carico fiscale. Siccome è rivolto a soggetti per i quali il tasso di evasione è pari al 66-70% del reddito, è evidente che si confermerà la situazione di grande evasione”;
Avevate proposto il metodo della precompilata. Sarebbe stata più efficace?
“Avevamo proposto che tutti i dati a disposizione per definire la base imponibile e l’onere di imposta per questi contribuenti, venissero usati non il concordato, ma per fare una pre-compilata della dichiarazione. In questo modo si sarebbe semplificato il carico dei compiti per il contribuente e ci sarebbe stata una tassazione più adeguata al vero. Nel caso delle grandi imprese, il concordato darà un potere molto grosso ai commercialisti, limitando di molto la possibilità di controllo successivo da parte dell’amministrazione finanziaria”;
La legge delega riduce le aliquote da quattro a tre, per poi arrivare alla Flat tax senza abbandonare la progressività.
“La Flat tax per definizione riduce la progressività del prelievo, così come qualsiasi forma di intervento che sia finalizzata a ridurre il numero di scaglioni. Se abbiamo un sistema a scaglioni infatti, a meno che non si aumentino le aliquote più alte – cosa che nessuno ha in mente di fare – riducendo il numero degli scaglioni, il regalo più grosso si fa ai soggetti con un reddito più alto, scaricando l’onere delle imposte sui ceti medi. La Flat tax è un modo per disegnare un’imposta che concede l’esenzione di base ai soggetti più poveri, abbassa di molto l’onere fiscale sui soggetti ad alto reddito e concentra il pesi delle imposte sui ceti medi. Per questo noi la contestiamo”;
La segretaria del Pd Elly Schlein ha dichiarato che le riduzioni fiscali promesse nella delega renderebbero insostenibile il sistema del welfare.
“Se si andasse all’imposta piatta al 15% come hanno detto in campagna elettorale, non sarebbe più possibile finanziare il nostro sistema di welfare, in particolare sanità e istruzione. In alcuni Paesi dell’Europa dell’Est hanno la Flat tax, ma lì la pressione tributaria è più bassa di 9-10 punti, e anche la spesa di welfare è più bassa”.