Salvato in Italia, un bimbo di 6 mesi: a Londra dicevano “senza speranze”

I medici britannici avevano messo in lista d’attesa il povero piccolo per un trapianto, dicevano “non operabile”

Un’impresa che fa innalzare la medicina italiana a livelli importanti. Mondiali. E che la mette all’avanguardia davanti a tante altre che passano per essere di gran lunga migliori e anche avanzate, ma per l’ennesima volta, perché è già successo diverse altre volte, la “scuola italiana” e i suoi medici hanno dimostrato di saperne una più di tanti altri. A Genova, all’ospedale Gaslini, è stato operato con grandissimo successo un bambino inglese di soli 6 mesi, nato con una grave cardiopatia.

L'intervento
In Italia un bambino inglese di 6 mesi è stato operato e salvato (Ansa Notizie.com)

Secondo quanto riporta il quotidiano genovese Il Secolo XIX, è stata la famiglia del bambino che si è rivolta alla struttura italiana, considerato che in Inghilterra consideravano troppo grave la disfunzione del piccolo e affermavano che il suo problema al cuore non “era operabile“. Secondo i medici inglesi, che l’avevano messo in lista d’attesa, il neonato sarebbe stato condannato senza la possibilità di trovare in tempo un piccolo cuore per lui.

Sono stati eseguiti due interventi combinati in un’unica procedura ad alta complessità

L'operazione
Una sala operatoria italiana (Ansa Notizie.com)

E invece, l’intervento non solo è stato eseguito senza nessuna lista d’attesa, ma è andato anche alla grande, con una bambino che non avrà più alcuna disfunzione, ma che soprattutto potrà vivere a lungo, crescere senza problemi. Il cardiochirurgo italiano che ha eseguito l’intervento si chiama Guido Michelon e tutto è andato per il meglio. L’intervento al piccolo, affetto da una grave forma di cardiopatia congenita complessa, è stato effettuato il 7 luglio e solo ora è stato dichiarato fuori pericolo.

“Sono stati eseguiti due interventi combinati in un’unica procedura ad alta complessità che ho appreso durante il training negli Usa con il professor Norwood, il luminare che l’ha ideata e realizzata per la prima volta”, ha spiegato il professor Michielon, al Il Secolo XIX. Il piccolo aveva già subito un intervento palliativo di breve prospettiva in fase neonatale che è stato comunque importante, ma quello definitivo e decisivo è stato effettuato dai medici italiani.

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