“So per certo che con la strage di Bologna non c’entrano nulla Fioravanti, Mambro e Ciavardini”. Queste parole, contenute in un lungo post social sono di Marcello De Angelis, attuale responsabile della comunicazione della Regione Lazio. La bufera politica ne è stata l’immediata conseguenza
“So per certo che con la strage di Bologna non c’entrano nulla Fioravanti, Mambro e Ciavardini. Non è un’opinione: io lo so con assoluta certezza. E in realtà lo stanno tutti: giornalisti, magistrati e cariche istituzionali. E se io dico la verità, loro ahimè mentono”.
A scriverlo in un lungo post su Facebook Marcello De Angelis, responsabile della comunicazione istituzionale della Regione Lazio ed ex terrorista nero. “Dire chi è responsabile non spetta a me, anche se ritengo di avere le idee chiarissime in merito nonchè su chi, da più di 40 anni, sia responsabile dei depistaggi. Mi limito a dire che chi, ogni anno e con toni da crociata, grida al sacrilegio se qualcuno chiede approfondimenti sulla questione ha sicuramente qualcosa da nascondere”, ha proseguito nel post De Angelis.
Strage di Bologna, “Fioravanti, Mambro e Ciavardini non c’entrano”. Bufera dopo il post social del capo della comunicazione della Regione Lazio
Le parole di Marcello De Angelis, sono arrivate a pochissimi giorni dal triste anniversario della strage di Bologna. Era il 2 agosto del 1980. Persero la vita in quel terribile attentato ben 85 persone. Le parole dell’ attuale responsabile della comunicazione di Francesco Rocca, presidente della Regione Lazio, hanno provocato come era normale accadesse, polemiche tante e dichiarazioni di protesta. Marta Bonafoni, ad esempio, consigliera regionale e coordinatrice della segreteria nazionale del Pd, in una nota ha così commentato: “Marcello De Angelis non parla più solo come privato cittadino, essendo oggi il portavoce della comunicazione istituzionale della Regione Lazio. Per questo chiediamo al presidente Francesco Rocca di prendere immediatamente le distanze dalle sue parole”. Dal Pd ad Azione, con le parole di Alessio D’amato, da poco approdato nel partito di Carlo Calenda, ex assessore regionale alla Sanità durante la giunta Zingaretti. “Il presidente Rocca prenda le distanze dal suo portavoce De Angelis. le sue parole sono un affronto ai familiari delle vittime della strage neofascista di Bologna e alla verità giudiziaria. Non trascini l’istituzione regione in questo affronto storico”.