La band romana conquista anche il celebre programma televisivo Saturday Night Live, tra i più seguiti negli Usa.
Un successo mai visto. Planetario, come nessuna band o cantante italiano abbiano mai fatto. I Maneskin non si fermano più. E così dopo aver conquistato i ragazzi di tutto il mondo, ora sono sbarcati pure al Saturday Night Live. I Måneskin hanno avuto un successo incredibile anche nel programma televisivo di varietà della NBC, in onda il sabato sera dal 1975, fra i più longevi e apprezzati della storia della televisione, che ha celebrato con la band romana l’inizio della nuova stagione.
Sabato 22 gennaio, l’introduzione di Will Forte, l’attore ospite della puntata, è stata normale e semplice, con Damiano, Victoria, Ethan e Thomas che non hanno perso tempo, attaccando subito con l’ormai celeberrima cover di “Beggin” dei Four Seasons, già disco di platino. I quattro ragazzi erano totalmente a loro agio. Damiano, in completo giacca e pantaloni chiari e con motivi geometrici di Gucci e stivali con piattaforma altissima, ha giocato come sempre con gli ammiccamenti e l’ambiguità sessuale muovendosi – come scrive Rolling Stone Usa – “con la stessa energia di Marc Bolan“, considerato il fondatore del glam rock.
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Un successo dietro l’altro, ora c’è il ritorno a Sanremo
Cambio d’abito per la seconda performance della serata e giù con I wanna be your slave, terzo singolo del secondo album Teatro d’ira – vol. I, che ha contribuito al successo internazionale della band romana. Durante l’esibizione il cantante Damiano si è “autocensurato”, evitando di pronunciare, durante la canzone, i tre “fucking“ e i tre “motherfucking“ presenti nel testo.
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Damiano e gli altri ragazzi hanno così cercato di venire incontro alla legge americana che vieta in tv “contenuti indecenti e volgari” tra le 6 e le 22. E lo show, andando in diretta in tutto il Paese, deve fare i conti con ben quattro fasce di fuso orario. Quindi non facile da governare. Nonostante la modifica nella canzone i ragazzi romani hanno avuto l’ennesimo strepitoso successo, tanto da coinvolgere l’intero studio. E non è una cosa scontata, anche perché sul quel palco sono andati gruppi del calibro dei Coldpaly, Rolling Stones, U2 e tanti altri.
