Addio al reddito di cittadinanza, Calderone: “Come funzionerà la formazione”

Il governo avvia un confronto con le opposizioni sul salario minimo, ma non sul reddito di cittadinanza.

Lo ha dichiarato ieri la premier Meloni, nella rubrica social Gli appunti di Giorgia: “Il governo non intende tornare sui suoi passi”. L’obiettivo è passare dal “rdc al Reddito di occupazione, cioè che si ottiene grazie al lavoro”. 

E proprio il lavoro è il tema caldo dell’estate, con il salario minimo al centro del dibattito. Domani, venerdì 10 agosto, è atteso un tavolo con le opposizioni. “Ci dobbiamo aspettare un confronto leale e aperto, con una volontà di ascolto e di vera interlocuzione, nell’interesse della qualità del lavoro”. Così Marina Elvira Calderone in un’intervista a Il Messaggero.

Addio al reddito di cittadinanza, Calderone: "Come funzionerà la formazione"
Addio al reddito di cittadinanza, Calderone: “Come funzionerà la formazione” (Ansa Foto) – notizie.com

Ma cosa succederà ora che molti cittadini non percepiranno più il reddito di cittadinanza? La ministra del Lavoro ha spiegato che i tecnici del Ministero e dell’Inps sono al lavoro “da mesi per l’avvio della piattaforma” che servirà agli ex percettori per cominciare il percorso formativo e percepire un contributo nell’attesa di trovare un lavoro. La piattaforma dovrebbe essere pronta per il primo settembre: “Stiamo completando i test tecnici e poi inizieremo, in collaborazione con le Regioni, il caricamento necessario per la formazione e le politiche attive finalizzate ad accompagnare le persone al lavoro. Stiamo costruendo e implementando sia la banca dati dei posti vacanti che quella sull’offerta formativa. Con le Regioni c’è da sempre un confronto costruttivo. Una collaborazione che continuerà con 4 tavoli tecnici appena costituiti”, spiega Calderone nell’intervista a Il Messaggero.

Come funzionerà la formazione

Addio al reddito di cittadinanza: come funzionerà la formazione
Addio al reddito di cittadinanza: come funzionerà la formazione (Ansa Foto) – notizie.com

Molti potenziali percettori del Supporto alla formazione e al lavoro hanno già avuto la presa in carico e l’assessment dal programma Gol, sono circa 70mila nuclei sui 112mila che escono dal rdc ad agosto. Il primo passo è quindi completare questa attività – denominata patto di attivazione – anche per gli altri. La formazione per chi esce dal sussidio è una delle opzioni di politica attiva previste, in quanto chi è già occupabile può entrare anche in un percorso di accompagnamento al lavoro o in un tirocinio. In ogni caso il sistema è analogo a quello dei disoccupati seguiti dal programma Gol e consiste in interventi di aggiornamento professionale, ossia formazione breve, e di formazione lunga, ossia riqualificazione professionale. Il beneficiario decide il percorso insieme all’operatore del centro per l’impiego o dell’agenzia per il lavoro – continua la ministra del Lavoro nell’intervista a Il Messaggero – nell’ambito del patto di servizio, accedendo al corso più adatto per lui. Che dovrà seguire obbligatoriamente per prendere l’indennità”. 

Quante possibilità ci sono di trovare lavoro

Marina Elvira Calderone spiega che “viviamo in una fase di crescita occupazionale. Le imprese cercano e non trovano lavoratori. Questo vale per le competenze più basse come per quelle più alte. In quest’ultimo caso vi è un indice di difficoltà di reperimento pari al 48%. È proprio di questi giorni il report di Unioncamere ed Anpal sulle previsioni di assunzione nei prossimi mesi: ci sono circa 1,3 milioni di opportunità nel trimestre agosto-ottobre”. 

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