Foti (FdI): “Ecco quanti lavoratori extra Ue entreranno per il Pnrr”

Il Capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera dei deputati Tommaso Foti ha spiegato che saranno tra gli otto e i diecimila ogni anno i lavoratori extra Ue che entreranno in Italia oltre le quote annuali già stabilite dai decreti flussi. Lo prevede la norma introdotta nella legge di conversione del Dl Pa-bis che prevede la concessione del visto d’ingresso ai dipendenti di aziende italiane o di loro partecipate.

Una possibilità che verrà utilizzata “soprattutto nell’edilizia”, ha spiegato Foti, specificando cioè che “gran parte dei lavoratori assunti da imprese italiane in Paesi extra Ue è impiegato nel settore edile”.

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(Ansa)

“Bisogna fare fronte alla carenza di manodopera necessaria per realizzare le opere e le infrastrutture del Pnrr”, ha affermato Foti in un’intervista rilasciata al Sole24Ore, entrando nel merito della norma appena introdotta e in particolare del vantaggio che questo arrecherebbe rispetto ai normali ingressi previsti dal decreto flussi.

Le parole di Foti sulla nuova normative per i lavoratori extra Ue

“Permette di far entrare dipendenti pienamente formati, che già conoscono il mestiere e questo è molto importante soprattutto in funzione della specializzazione necessaria per le opere del Pnrr”, spiega il deputato meloniano. L’Ance parla di un fabbisogno in termini di manodopera qualificata pari a circa sessantamila lavoratori stranieri per poter fare fronte ai lavori relativi alle grandi infrastrutture del Pnrr.

Il punto messo in luce da Foti è che con il sistema introdotto dall’ultima norma il canale di selezione è più veloce e immediatamente operativo, senza il bisogno di prevedere un periodo di formazione che, oltre ad aumentare i tempi per l’assunzione di manodopera, prevede anche dei costi a carico delle imprese stesse. Mentre questa modalità, asserisce Foti, risponde maggiormente “alle esigenze di celerità del Pnrr”. 

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Tommaso Foti (s) e Giulio Tremonti in visita all’ambasciata Ucraina in sostegno a Kiev, Roma, 23 Febbraio 2023. ANSA/GIUSEPPE LAMI

“Abbiamo tre anni di tempo e con i grandi cantieri non siamo ancora partiti”, il che porta a fare in modo che la chiamata dei lavoratori stranieri avvenga quasi in maniera “selettiva”, ha spiegato. “Li sceglie l’azienda ma già il requisito dei 12 mesi di esperienza li seleziona”. 

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