Visti per lavoratori extra-europei, cosa prevede la nuova normativa

La novità introdotta sui visti veloci per addetti extra Ue formati da aziende italiane. La chiamata, al di fuori dei flussi per gli extracomunitari, per coloro che hanno lavorato almeno 12 mesi negli ultimi 4 anni sia per un’impresa nazionale che per una partecipata, sarà subito operativa. 

Verrà infatti attivata una procedura semplificata in cui il nulla osta sarà sostituito da una comunicazione da parte del lavoro che ha effettuato la proposta di contratto.

passaporto
(Ansa)

Sarà operativa subito, o almeno non appena la legge di conversione del Dl Pa-bis verrà pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale e di conseguenza entreà in vigore, la possibilità di rilasciare il visto d’ingresso ai lavoratori extra Ue con determinate caratteristiche. Vale a dire, coloro che sono stati dipendenti per almeno 12 mesi di imprese che hanno sede in Italia, oppure di partecipate.

Tutti i dettagli della nuova norma introdotta da Fratelli d’Italia

La norma è stata introdotta da un emendamento presentato dal capogruppo di Fratelli d’Italia Tommaso Foti nel corso dell’esame della Camera dei deputati. Un provvedimento che va ad ampliare la platea di coloro che entrano nel nostro Paese, seppure solamente per motivi lavorativi e ben circostanziati, in particolare dalla chiamata del datore di lavoro.

Un canale che va ad aggiungersi alle quote stabilite dal decreto flussi per il periodo che va dal 2023 al 2025. Si parla di una quota di lavoratori che si aggira tra gli ottomila e i diecimila annuali, per fare fronte alle carenze di manodopera, in particolare nel settore edile e per le imprese sbloccate per mezzo del Pnrr. Una norma “pro-aziende che introduce un meccanismo già presente in molti Paesi”, afferma al Sole24 Ore l’avvocato Davide Boffi.

migranti
(Ansa)

Gli stessi Stati Uniti utilizzano infatti un modello legislativo molto simile a quello ora previsto dal governo Meloni. “Un modello efficiente”, quello della “possibilità per un’azienda di poter valorizzare in base alle proprie esigenze produttive le risorse già sperimentate”. Nello stesso tempo, la norma va a colmare un vuoto lavorativo e supplisce però anche a un bisogno diffuso.

Gestione cookie