Carlo Calenda e Matteo Renzi, fine di un percorso (che a dire il vero non è mai iniziato). Anche se quello che si domandano in molti è questo: che fine farà il Terzo Polo?
Non è affatto un mistero che ognuno di loro ha deciso di intraprendere la propria strada politica. Senza nemmeno lanciarsi qualche frecciatina di troppo (anche adesso lo fanno). Così come non lo è il fatto che Carlo Calenda e Matteo Renzi hanno opinioni ed idee diverse per collaborare insieme. Tanto è vero che hanno annunciato, in più di una occasione, che la loro collaborazione termina qui. Anche se, a dire il vero, per molti questa “avventura” è finita ancor prima di cominciare. Va bene tutto, anche se rimane un dubbio.
Ovvero a chi assegnare il nome e il problema dei gruppi di quelli che avrebbero dovuto essere il Terzo Polo. A settembre si giocherà la partita tra Azione ed Italia Viva. Calenda contro Renzi. L’ex premier ha definito questa estate impegnativa, nonostante il periodo di vacanze. Qual è il suo piano? Secondo quanto riportato da alcuni esponenti del suo partito pare che vogliano utilizzare le assemblee dei gruppi di Camera e Senato, con l’obiettivo di “mettere in minoranza Calenda“. Anche se non è così facile come sembra.
Calenda-Renzi, divorzio annunciato: che fine farà il Terzo Polo?
Alcuni membri del partito dell’ex candidato sindaco della Capitale non hanno affatto digerito la questione che il loro leader abbia rotto con Renzi e di proseguire la strada senza un appoggio comunque importante. Allo stesso tempo, sponda del fiorentino, in molti non sono entusiasti del fatto che il partito possa “appoggiarsi” al centrodestra. I due hanno ribadito il loro divorzio collaborativo e che, alle prossime elezioni europee, ognuno andrà per la propria strada, confermando inoltre che sono due partiti diversi.
Il problema principale, però, è quello che riguardano appunto le europee. Una sfida che i due si giocheranno fino all’ultimo. Renzi guarda con un occhio (forse anche due) in direzione Forza Italia. Quest’ultimo partito vuole risollevarsi dopo la scomparsa del padre fondatore, Silvio Berlusconi. In questa vicenda, chi ne potrebbe approfittare, non è solo il partito del fiorentino, ma anche quello della premier Giorgia Meloni, ovvero Fratelli d’Italia. In tutto questo il Partito Democratico di Elly Schlein guarda con attenzione. Nonostante abbia iniziato la campagna del salario minimo ed altre battaglie.