Per il viceministro forzista Valentino Valentini, dal punto di vista economico è arrivato il momento per il quale l’Italia deve diventare protagonista anche in settori complessi ed estremamente concorrenziali quali possono essere automotive, elettronica e transizione energetica. Con un asso nella manica che può risultare piuttosto utile per tutelare i prodotti nazionali: la blockchain.
Intervistato dal quotidiano economico Milano Finanza, Valentini ha spiegato inoltre che ad oggi l’Italia piace sempre di più agli investitori esteri. E che quindi siamo sulla buona strada.
“C’è un buon numero di manifestazioni di interesse verso il nostro Paese, il mondo ha voglia di investire in Italia e noi dobbiamo aiutare chi decide di farlo”, ha detto Valentini, viceministro delle Imprese e del Made in Italy (Mimit) con delega al Made in Italy, alla lotta alla contraffazione e all’attrazione, a Milano Finanza.
Valentini: “È tutto pronto per sviluppare investimenti e attrarne di nuovi”
Ad oggi, il governo avrebbe quindi ormai “incardinato” il quadro normativo adatto ad iniziare un nuovo corso. “È tutto pronto per sviluppare investimenti e attrarne di nuovi, a partire dal comparto della farmaceutica, già molto presente sul nostro territorio e che ha una valenza sempre più strategica, passando per il settore dei microprocessori con numerosi investimenti in corso”, dice.
La scelta del governo Meloni di puntare sul Made in Italy fin dal nome del ministero, spiega inoltre, non è di certo casuale ma rispecchia al contrario una visione economica e geopolitica ben precisa. “Il Made in Italy è sinonimo di eccellenza nel mondo”, commenta. “Il cambiamento di nome al dicastero non è stata soltanto una mossa di marketing, ma ha voluto sottolineare un concetto di vera e propria presa di coscienza del valore del Made in Italy, del recupero dei saperi del passato e della salvaguardia delle filiere tradizionali alle eccellenze produttive di avanguardia”.
In tutto questo, Valentini ha spiegato che va innestata “una nuova visione proattiva di promozione del ‘marchio Italia’, passando dalla creazione di un fondo sovrano per aiutare le imprese, dalla tutela di marchi e brevetti, fino al sostegno delle startup e dell’imprenditoria femminile”. Insomma, il DDL Made in Italy per il forzista Valentini “rappresenta un importante passo per rendere l’Italia sempre più competitiva a livello internazionale”.