Carlo Calenda continua a mostrarsi fiducioso su un possibile accordo sul salario minimo con la maggioranza. “Ci sono buone possibilità”, ha detto a ‘La Nazione’.
Il salario minimo continua a tenere banco nella discussione politica. Sono ormai passati 11 giorni dall’incontro a Palazzo Chigi e le distanze tra maggioranza e opposizioni non sembrano essersi ridotte. L’unico a vedere possibilità di un accordo su questo tema è Carlo Calenda, che ribadisce la sua fiducia in un’intervista a La Nazione.
“Da parte della maggioranza non è emersa nessuna chiusura – sottolinea il leader di Azione al quotidiano – ma l’idea di studiare un pacchetto nel quale inserire anche il salario minimo. Si può arrivare ad una soluzione. Quale? Un punto di caduta che preveda da un lato il salario minimo a 9 euro con le modifiche di buon senso chieste dal governo e dall’altra la detassazione dei salari e il rinnovo dei contratti. Misure che in larga parte condividiamo. E mi auguro che anche M5s e Pd vogliano trovare un accordo“.
Calenda svela: “Ecco cosa ho detto a Giorgia Meloni”
In questa intervista Calenda svela anche cosa ha detto al premier durante l’incontro avvenuto l’11 agosto: “A Giorgia Meloni ho dato la disponibilità di lavorare con il Cnel alla condizione che il salario minimo resti sul tavolo. E lei mi ha dato una risposta favorevole“.
Da parte del leader di Azione, quindi, nessuna chiusura al Cnel: “Credo che sia più semplice arrivare ad un’intesa tramite un ente terzo rispetto ad un confronto diretto visto che negli ultimi anni è successo di tutto. Diciamo che se il Cnel si comporterà da broker onesto allora si potrà arrivare ad un accordo“.
Calenda: “Campo largo? Non ci ho mai creduto”
Salario minimo che ha portato anche le opposizioni ad unirsi in una raccolta firme. Ma questo non porterà ad un campo largo almeno secondo Calenda: “Non ci ho mai creduto. Tra noi e i 5 Stelle c’è tanta differenza. Per esempio: come si fa a governare insieme se si ha una visione opposta sulla politica estera? Il campo largo non esiste più“.
Una chiusura sul rapporto con Renzi. “Alle prossime Europee ci presenteremo separati – assicura il leader di Azione – si è rimangiato tutte le promesse che aveva fatto e non c’è lo spazio per stare insieme“.