A cura di Ilaria Solazzo. Introspezioni e dintorni, libro edito dalla Bertoni Editore, raccoglie al suo interno diverse poesie molto interessanti, non solo per il loro contenuto, altresì per l’autrice stessa, ovvero Manuela Marchese, donna amante dell’arte e della letteratura, è insegnante e mamma di tre figli; la scrittura è per lei una forma di personale terapia introspettiva che è stata preziosa anche durante l’elaborazione di un grave lutto familiare che l’ha vista partecipe.
La nostra scrittrice un po’ come la Merini, la poetessa italiana più amata nel mondo con i suoi versi commuove ed emoziona ognuno di noi. Come la Merini è stata in grado di descrivere il animo umano. I sentimenti, le emozioni, i battiti di cuore, ci rendono più ricchi, ci rendono più vivi e coraggiosi. È per questo motivo che nel torpore e nella difficoltà della vita, la poetessa si appella ai “sentimenti”. Introduzione e dintorni attraverso un filo intrecciato di nostalgia, ricordi malinconici ma anche salvifici, sensazioni di profondo dolore e di speranza ripercorre l’esperienza tragica del lutto, dei legami indissolubili che non si spezzano neanche dopo la morte. Un viaggio che scende negli abissi dell’anima che tocca il drammatico tormento e che idealmente abbraccia figure di eterno sostegno come quelle dei nonni grandi pilastri di vita. Un percorso che si snoda alternandosi a memorie benefiche, ricordi che leniscono i tormenti dello spirito e che dipinge con i colori di un cuore sofferente, ma speranzoso, i ritratti di una vita.
Si evince inevitabilmente dalla lettura della suddetta raccolta, che l’espressione delle emozioni e del dolore attraverso la poesia vuole essere anche condivisione con il fruitore che vive esperienze affini alla sua; d’altronde la poesia stimola la riflessione e soprattutto l’empatia tra le persone, divenendo d’altro canto un’occasione per leggerci dentro, per armonizzare il cuore con la ragione, per far sì di aprire una completa riflessione sul senso della vita, uno sviluppo più consapevole del pensiero narrativo.
La sinossi, presente all’interno del libro, esplica puntualmente il contenuto intrinseco ed estrinseco della raccolta, si legge: «Introspezioni e dintorni è una raccolta di poesie ed un percorso personale di elaborazione introspettiva. Il viaggio interiore che fa da filo conduttore inizia dal dolore profondo, dal senso di colpa e dalla consapevolezza dell’impotenza che accompagnano la “sopravvivenza” di chi affronta un lutto per il suicidio di un familiare, nello specifico del padre dei propri figli e marito. I ricordi affiorano dolci e amari, e come “fiori di fiele” appaiono tanto meravigliosi quanto amaramente impalpabili, viaggiando su binari paralleli rispetto ad una vita che fa ormai da strascico a ciò che la morte ha bruscamente interrotto. Nell’intreccio di sofferenza ed elaborazione del dolore non mancano “frammenti di luce” ed intime memorie che incarnano figure salvifiche di un’infanzia ormai lontana in cui rifugiarsi con la mente. I tratti nostalgici e malinconici fanno da sfondo al riparo che idealmente si crea fra i ricordi dei nonni, pilastri di vita e amore che diventano sostegno interiore anche attraverso déjà-vu e richiami ad esperienze sensoriali particolarmente legate a profumi e colori, a boschi e luoghi immersi in una natura tanto affettiva da assumere tratti e atmosfere magici, ad elementi evocativi quali per esempio le viole, simbolo dell’amata nonna…». Nella sinossi si parla di dolore profondo, sopravvivenza, elaborazione del dolore e frammenti di luce; naturalmente nella raccolta le poesie riprendono inevitabilmente queste tematiche già dai primi versi.
La poesia a pag 9, Lacrime d’ovatta, riprende a pieno il “dolore profondo”:
«Discrete e sussurrate, scendono piene… (v.1e2)
Annebbiato lo sgrado, allagano l’anima, accompagnano passi di vita…(v.5-7)».
La poesia a pag 24, Notti lontane, riprende a pieno “sopravvivenza”:
«Spicchi di gioia, su ombre presenti… (v.1e2)
Lume di stelle, canzoni nel buio, fate e colori, segnano le ore…(v.9-12)».
La poesia a pag 40, Luce e oblio, riprende a pieno l'”elaborazionedel dolore”:
«Precipitare dalla torre del dolore, così lieve e soave nel divenire, quando tormentato,l’attimo che precede…(v.1-4)
L’eterna fuga, irride risolutiva, il caduto nemico, ormai innocua ombra, effimera e lontana…(v.19-23)».
La poesia a pag 89, Germogli d’anima, riprende a pieno la “frammenti di luce”:
«Come un fiume in piena, trasformò detriti in parole, rilascio frasi di limo, su sponde d’inchiostro, coltivo papiri di fitti pensieri.
Affido a chi legge, germogli di nubi e spiragli di sole. (v. 1-6)».
La poesia è una forma di comunicazione, ma è soprattutto una forma di conoscenza, che ci sollecita a guardare la realtà con occhi nuovi, non di rado ci porta su strade impreviste, è fonte di sommovimento e commozione. A questo punto non posso che consigliare l’acquisto del libro, Introspezioni e dintorni già disponibile sulla piattaforma online della Bertoni Editore, così da poter intraprendere un viaggio verso la conoscenza emotiva attraverso la lettura.