Il presidente della Figc, Gabriele Gravina, ha rilasciato una intervista ai microfoni del ‘Corriere della Sera’ dove si è soffermato sulle dimissioni di Roberto Mancini
Quasi dieci giorni fa la notizia che ha sconvolto il mondo del calcio italiano. Come un fulmine a ciel sereno sono arrivate le dimissioni di Roberto Mancini come commissario tecnico della Nazionale. Al suo posto è stato ingaggiato lo svincolato di “lusso”, Luciano Spalletti. Anche se, a dire il vero, l’addio del manager jesino non è stato affatto tranquillo. Soprattutto per le dichiarazioni nei confronti del presidente della Figc, Gabriele Gravina. Parole dure da parte dell’allenatore che ha fatto capire chiaramente che il rapporto si era incrinat.
A distanza di qualche giorno dalla notizia delle dimissioni è arrivato il pensiero proprio del numero uno della Federazione. Ed anche lui ha utilizzato lo stesso livello di attacco. Lo ha fatto rilasciando una intervista al noto quotidiano “Corriere della Sera“. Queste sono alcune delle sue dichiarazioni: “Non voglio alimentare ulteriori polemiche. Sono state dichiarazioni sconfortanti, inappropriate e offensive nei miei confronti. Non rinnego il rapporto di amicizia con Roberto, che ha sempre dimostrato stile. Spero riveda la sua posizione“.
Italia, Gravina attacca Mancini: “Offensivo nei miei confronti”
Un silenzio interrotto dopo meno di due settimane. Anche Gravina si è voluto togliere qualche sassolino dalla scarpa nei confronti dell’ex ct. “Non ho mai invaso il campo, mai suggerito un giocatore, mai ho chiesto la formazione. Non meritavo parole così. Fiducia? La mia era totale e l’ho dimostrata con i comportamenti. A Palermo, dopo la sconfitta con la Macedonia che ci è costata il Mondiale in Qatar, sono andato in conferenza con lui. Ho messo la mia faccia per difendere la sua. Se non avessi avuto fiducia lo avrei messo sotto contratto sino al 2026? E lo avrei promosso coordinatore dell’Under 21 e Under 20?“.
Poi un curioso aneddoto sulle dimissioni: “Non mi aveva mai detto che voleva andarsene. Ho sentito parlare di dimissioni per la prima volta dalla moglie, Silvia Fortini, che è il suo avvocato. Pec? Considerando i rapporti personali avrei apprezzato di più se Mancini mi avesse espresso la sua volontà guardandomi negli occhi“. In conclusione sulla clausola (se l’Italia non si fosse qualificata per l’Europeo): “Stendiamo un velo pietoso. Più facciamo certi discorsi e più l’amarezza cresce. Le motivazioni di Mancini sono deboli e superficiali“.